Luca e suoi amici scampati al terremoto a Lambok
Bergamo, 11 agosto 2018 - «Appena abbiamo realizzato quello che stava succedendo ci siamo precipitati sulla strada, abbiamo visto spegnersi tutte le luci intorno a noi». Sono parole di Luca Comincini, 25enne educatore della Casa del fanciullo di Gazzaniga originario di Sale Marasino, che domenica scorsa si trovava in Indonesia quando la terra ha tremato con un magnitudo 6, 9 lasciandosi dietro una scia di distruzione e morte (sono quasi 400 le vittime accertate). Fortunatamente Luca Comincini, che si trovava sull’isola di Lombok per una vacanza insieme ad altri cinque amici italiani (tra questi anche il comasco Daniele Donzelli), non ha riportato conseguenze, così come i suoi compagni di viaggio.
«Appena il panico è sceso abbiamo deciso di rientrare velocemente in stanza per poter recuperare qualche effetto personale, qualche vestito e abbiamo pensato che correre sulla collinetta dell’isola (Gili Trawangan ndr) fosse l’idea più intelligente. Appena dopo il terremoto, infatti, abbiamo avuto paura che potesse arrivare anche uno tsunami. Sulla collina si era radunata la maggior parte della gente presente sull’isola, sia turisti che locali. C’erano diverse persone con fasciature e anche gruppi che cercavano l’aiuto di un medico. I feriti sono stati trasportati abbastanza velocemente e a mano nel piccolo campo sportivo o sulla spiaggia, in modo che potessero essere portati via per primi dall’isola».
Luca vive da sei mesi in Australia, dove lavora come cameriere per perfezionare la lingua inglese e per fare una nuova esperienza di vita. Tra sei mesi programma di tornare in Italia. A Sidney, dove vive e lavora, Luca doveva rientrare tra lunedì 6 e martedì 7 ma il terremoto lo ha bloccato in Indonesia. Solo giovedì, insieme ai suoi amici, è riuscito a tornare in Australia. Stanno tutti bene e per rassicurare tutti ieri hanno postato una foto che li ritrae tutti e sei sorridenti al loro arrivo nel continente australiano.