Caso tangenti per Cappella Cantone, indagini chiuse su Breno e Brambilla

Bergamo, gli ex vertici della Cdo sono accusati di millantato credito

Tribunale di Bergamo (De Pascale)

Tribunale di Bergamo (De Pascale)

Bergamo, 20 novembre 2016 - I pubblici ministeri Maria Esposito e Giancarlo Mancusi hanno notificato l’avviso di conclusioni indagini all’ex presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo, Rossano Breno e al suo ex vice, Luigi Brambilla (entrambi hanno lasciato gli incarichi nella Cdo), indagati con l’accusa di millantato credito nell’ambito della vicenda della discarica di amianto di Cappella Cantone, il caso scoppiato a fine 2011, quando l’imprenditore di Grumello del Monte Pierluca Locatelli era stato accusato di aver versato mazzette all’ex consigliere regionale Franco Nicoli Cristiani. Locatelli a Milano è stato condannato, mentre sono stati prosciolti l’ex governatore Roberto Formigoni e il suo assessore all’Ambiente Marcello Raimondi. Sulla tranche dell’inchiesta legata al giro di denaro nella Compagnia delle Opere, invece, il giudice si era dichiarato incompatibile e il fascicolo, due anni fa, era stato trasferito alla Procura di Bergamo, che era stata chiamata a rivalutare le posizioni di Raimondi e Formigoni, da una parte, e di Breno e Brambilla dall’altra.

Per i primi, ad aprile, il giudice Tino Palestra ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri ed ha archiviato la loro posizione. Breno e Brambilla, invece, sono ora passati da presunti corruttori (nel vecchio scenario milanese) a presunti millantatori. In particolare, per i pm bergamaschi Mancusi ed Esposito, Breno millantò conoscenze in Regione Lombardia per convincere l’imprenditore Locatelli a pagare. Secondo le contestazioni, ad agosto 2010, Locatelli avrebbe versato una prima tranche da duecentomila euro, attraverso fatture per operazioni inesistenti emesse dal suo consulente David Oldrati alla Custodia srl di Guglielmo Alessio, società della quale Brambilla era procuratore. Altri ducentomila euro, sempre secondo l’accusa, sarebbero stati sollecitati da Breno e Brambilla il 26 settembre 2011, quando cioè Locatelli aveva ottenuto il suo obiettivo: farsi firmare dalla Regione l’autorizzazione integrata ambientale necessaria per il progetto sulla discarica.

Locatelli avrebbe promesso di provvedere anche per la seconda somma, ma non ricorda se la versò davvero. Sono contestati, inoltre, i venticinquemila euro in contanti che avrebbe consegnato a Breno il 27 ottobre 2011. Breno e Brambilla, assistiti dagli avvocati Antonio Biancato e Angelo Giarda, respingono con fermezza le accuse. A Milano, in udienza preliminare, avevano prodotto una memoria in cui avevano chiarito tutti i nessi societari, fattura per fattura, movimento per movimento.