Sulla torre si litiga con la Sovrintendenza

Il sindaco Gastoldi ritiene sia troppo alto il costo per una riqualificazione

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URGNANO (Bergamo)

Il futuro della torre dell’ex acquedotto che si trova nel parco della Rocca Albani, in disuso dagli anni Novanta, rimane al centro del “braccio di ferro“ tra l’amministrazione comunale, che vuole abbattere il vecchio serbatoio pensile di cemento, e la Sovrintendenza, che nega invece l’autorizzazione e indica di procedere a un intervento di riqualificazione entro il 2023. Il Comune reputa troppo caro il costo dell’intervento di riqualificazione ha quindi deciso di non desistere e di presentare una nuova richiesta di cancellazione dal registro regionale dei beni tutelati e vincolati perchè ritenuti di carattere storico-culturale. Ma andiamo con ordine. Realizzata nel 1937 e restaurata nel 1982, abbandonata dopo la costruzione del nuovo acquedotto, la torre deve essere sottoposta a un intervento di sistemazione e messa in sicurezza non oltre il 2023. Ma quale: ristrutturazione o demolizione? L’amministrazione non ha mai nascosto di essere propensa alla seconda soluzione, per contenere i costi (nel 2021 erano stati preventivati 400mila euro), ma l’ultima parola spetta alla Sovrintendenza, a cui lo scorso anno era già stata inoltrata richiesta di cancellazione dal registro regionale dei beni tutelati e vincolati perchè di carattere storico-culturale. Ma la risposta era stata negativa, con l’indicazione di procedere riqualificazione. M.A.