"Stato biscazziere", Beccalossi parla in aula

Denunciata da gestori di slot machine dopo affermazioni a un convegno. Lei rincara la dose: "Sempre dalla parte dei più fragili"

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di Francesco Donadoni

"Come mai ha deciso di querelare Beccalossi?", domanda il pm a Emiliano Cecilia, di Terni, uno dei querelanti (con l’appoggio dell’associazione di settore Agge). Il teste è un installatore di slot machine e proprietario di un alcuni locali. "Quando un giorno la mia bambina di otto anni, di ritorno da scuola, mi ha detto: papà, chi sono gli strozzini? Io non lo sono, io sono un imprenditore che fa il suo lavoro. E quando ho visto quel video, mi sono sentito offeso".

La vicenda cui fa riferimento è datata 26 maggio 2016. Quel giorno l’allora assessore regionale al Territorio, urbanistica e difesa, Viviana Beccalossi, era intervenuta a un convegno al teatro Sociale di Bergamo organizzato organizzato da Confcommercio Bergamo per discutere di gioco d’azzardo e ludopatia. La platea era composta in prevalenza da pensionati, una delle categorie fragili a rischio.

Beccalossi è stata promotrice della legge regionale del 2013 per il contrasto al fenomeno del gioco d’azzardo patologico, votata all’unanimità. Uno spezzone del suo discorso in cui si scagliava contro chi "si vuole arricchire sulle debolezze della gente" era stato ripreso e messo su youtube. Ed è scattata la denuncia.

Il processo è davanti al davanti al giudice di pace. Ieri ha preso la parola proprio Viviana Beccalossi, assistita dall’avvocato Guido Camera. L’ex assessore (ora consigliere regionale) in aula ha ribadito con vigore la sua posizione di allora: "Mi sono sempre battuta per proteggere le persone fragili. E nell’occasione del convegno, gli anziani, che sono tra le vittime. Persone si sono rovinate con il gioco d’azzardo, che siano le slot machine o anche i grattini. Tutto questo è disgustoso. Lo Stato biscazziere lucra sulla povera gente. E pensare che avevo detto si all’invito perché Bergamo è stata una delle città che si è mossa per prima e bene. Ripeto, la ludopatia è una malattia e bisogna combatterla".

Prossima udienza il 9 settembre: convocati il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e l’esperto di ludopatia Simone Feder.

E di gioco d’azzardo, alcolismo e tossicodipendenze si occupa lo Smi (servizio multidisciplinare) dell’Aga di Pontirolo che compie 10 anni. Tempo di bilanci per questo servizio nel gennaio 2011 a Pontirolo per poi trasferirsi nel 2015 a Treviglio. Da tutta la Bergamasca ha preso in carico più di 2300 persone per dipendenza da sostanze stupefacenti, circa 280 per alcolismo, più di 183 per gioco d’azzardo nal dal 2017. "La nostra collaborazione con il territorio in questi anni è cresciuta ed è stata molto importante – ha precisato il presidente dell’Aga Enrico Coppola – ma c’è ancora molto strada da fare. Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti lo Smi dal 2011 al 2020 ha preso in carico 988 persone per cocaina, 955 per cannabinoidi, 286 per eroina e 158 per sostanze varie. Nel caso dell’alcolismo l’età in cui si inizia ad abusare di alcol si è molta abbassata rispetto al passato, scendendo a 12-13 anni"