Treviglio, i funerali di Luigi Casati: "Stacchiamo la spina della violenza"

In San Pietro l'addio al 61enne ucciso dalla vicina di casa. La moglie, ferita, ancora in ospedale

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Profonda commozione e partecipazione al funerale di Luigi Casati, 61 anni, l’ex metalmeccanico trevigliese ucciso da una vicina di casa a colpi di pistola in via Brasside l’altro martedì. La chiesa di San Pietro, in zona nord, era gremita di familiari, amici, conoscenti ed ex compagni di lavoro, intervenuti ad esprimere dolore e solidarietà. Moltissime persone hanno seguito all’esterno della chiesa la funzione funebre. Il figlio Emanuele è rimasto per tutta la durata del rito a fissare la bara con la salma di papà, avendo accanto gli altri familiari.

Assente perchè ricoverata in ospedale, dove fortunatamente le sue condizioni vanno migliorando, la moglie della vittima, Monica Leoni, anch’ella bersaglio di un colpo di pistola durante l’agguato mortale al marito. A nome dell’amministrazione comunale era presente la vicesindaco Pinuccia Zoccoli Prandina. Intensa attenzione all’omelia pronunciata dal celebrante, il prevosto della Comunità pastorale, monsignor Norberto Donghi. Partendo dalla considerazione che "la vita, nostra e degli altri, non è un oggetto a nostra disposizione" ha sottolineato che "non possiamo accontentarci di una forte ma passeggera commozione quest’oggi; facciamo sì che questo momento possa farci crescere almeno un po’; impariamo ad essere più attenti gli uni degli altri, a guardare i nostri familiari, i nostri amici e parenti, i nostri vicini di casa con più serietà, più attenzione". E ancora: "Oggi tornando a casa dobbiamo decidere di togliere la spina a tutto ciò che cova arroganza, prepotenza e forse anche già violenza nelle nostre case. Dobbiamo toglierlo, cambiarlo, prima che sia troppo tardi!". Infine altre considerazioni sul valore della vita, senza abbandonarsi "al veleno di pensieri mortali avendo il Dio della vita al fianco". La salma di Casati è stata poi tumulata nel cimitero di Treviglio. Amanzio Possenti