Spirano, morto durante il parto in casa: assolti i genitori del piccolo Zeno

I periti non hanno individuato negligenze di mamma e papà

Il tribunale di Bergamo

Il tribunale di Bergamo

Spirano (Bergamo), 14 marzo 2018 - I genitori lo avevano voluto chiamare lo stesso Zeno. Perché questo era il nome che mamma e papà, una coppia di Spirano, nella Bassa, lei 36 anni, lui 34 all’epoca dei fatti, avevano scelto per il loro terzo figlio, un maschietto dopo due femminucce. Il bebè partorito tra le mura domestiche di un caseggiato era morto prima di venire alla luce per anossia.

Un parto difficile perché il bimbo durante il travaglio si era presentato podalico e questo gli era stato fatale. Conclusione cui era giunta la dottoressa Yao Chen, medico legale dell’università di Pavia che aveva eseguito l’autopsia. La vicenda è finita in tribunale, con i genitori che dovevano rispondere di omicidio colposo. Il pm, Davide Palmieri, aveva chiesto un anno e quattro mesi. Ieri mattina in udienza preliminare (giudice Vito Di Vita) i genitori sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Comprensibile, alla fine, lo sfogo della mamma, che è scoppiata a piangere, lacrime di commozione e allo stesso tempo di liberazione, almeno dal punto di vista processuale. Perché il dolore è altra cosa. Ci sono volute ben quattro consulenze mediche, una del pm e tre degli avvocati che assistono i genitori di Zeno (Filippo Nava e Emanuela Martinini) per cercare di capire la causa del decesso. Consulenze che hanno negato negligenza da parte dei genitori. Nei giorni successivi al parto il pm Davide Palmieri in un primo momento aveva ipotizzato per i genitori il reato di infanticidio, poi rivisto in omicidio colposo.

Era la sera del 6 febbraio. Manca poco a mezzanotte quando la donna avverte le doglie. Insieme al marito si prepara per il parto. La coppia, come in precedenza per le prime due figlie, ispirandosi alle teorie del medico francese Michel Odent sul parto naturale e non ospedalizzato, fa tutto da sola senza ricorrere all’assistenza di un medico o di un’ostetrica. Il terzogenito però è podalico. Verso le 3.30 il papà dà l’allarme, ma quando i soccorritori arrivano possono solo certificare il decesso.