Pavia, spara in un agguato e poi fugge. Ricercato ma è già in Albania

Pavia, il 19 febbraio tese una trappola a un connazionale 19enne e lo colpì con tre proiettili. Ha già varcato il confine con la Slovenia

Il prefetto di Pavia, Paola Mannella

Il prefetto di Pavia, Paola Mannella

E’ riuscito a varcare i confini nazionali per tornare in Albania, dove si stanno concentrando le ricerche per rintracciarlo e assicurarlo alla giustizia. Era stato identificato poche ore dopo gli spari in corso Strada Nuova, nella serata di sabato 19 febbraio, il presunto responsabile, un giovane albanese irregolare, pare arrivato in città da Mantova per ‘chiarire’ una questione legata a uno sgarbo famigliare. Un chiarimento che era stato il pretesto per attirare la vittima nella trappola, un vero e proprio agguato, ai danni del 19enne, albanese regolarmente residente in città, colpito da tre proiettili, due sparati frontalmente e che lo hanno colpito a un ginocchio e a un braccio, il terzo sparato da dietro, colpendolo alla schiena sul fianco, quando già stava scappando. Portato con l’ambulanza al Policlinico San Matteo, il 19enne era stato operato d’urgenza e dopo qualche giorno in Rianimazione, dichiarato fuori pericolo, trasferito in un altro reparto di degenza.

«L’episodio - aveva spiegato il prefetto di Pavia, Paola Mannella, al termine dell’apposita riunione del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica, convocato per analizzare l’accaduto - non è in alcun modo riconducibile a movida o malamovida, è un episodio di natura criminale. E’ evidente che l’episodio ha una sua gravità per il fatto che hanno sparato in un orario e in un luogo dove erano presenti cittadini a spasso per la città. C’è un’attività investigativa assolutamente alacre in corso, che speriamo dia buoni risultati, in tempi ragionevolmente brevi, anche per dare risposta alla sensazione di insicurezza che pervade il cittadino di fronte a questi episodi". Ma, a distanza di due settimane, dalla Procura di Pavia non è stata fornita alcuna informazione su eventuali risultati delle indagini della Squadra Mobile, che proseguono nel massimo riserbo.

Da indiscrezioni risulta, però, che le ricerche abbiano ottenuto elementi in base ai quali il sospettato avrebbe lasciato il territorio nazionale, sul quale peraltro si trovava irregolarmente, per tornare in patria. Senza poter entrare nei dettagli degli strumenti investigativi utilizzati, i poliziotti della Mobile avrebbero intercettato a posteriori alcuni spostamenti del fuggitivo, che pare possa aver attraversato in auto il confine di Trieste fra Italia e Slovenia, riuscendo o ad anticipare la sua identificazione o comunque a passare tra le maglie dei controlli. Non è stato ancora rintracciato, ma sarebbe solo questione di tempo. E quando sarà catturato in Albania scatterà la richiesta di estradizione, in base ai rapporti internazionali che legano i due Paesi.