Sematic, altro sciopero "Vogliamo risposte"

I vertici della società tedesca intendono spostare la produzione in Ungheria. A rischio 190 posti di lavoro

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I lavoratori della Sematic di Osio Sotto, azienda di ascensori di proprietà della multinazionale tedesca Wittur Holding, hanno di nuovo scioperato per 8 ore ieri mattina per protestare contro i vertici della società tedesca che, nonostante la ditta sia sana e con il bilancio in utile, hanno annunciato l’intenzione di delocalizzare il 65-70% della produzione in Ungheria con il rischio, per circa 190 operai, quasi tutti residenti a Osio Sotto, di perdere il posto di lavoro.

Dopo la mobilitazione dell’11 dicembre, queste ulteriori 8 ore di sciopero fanno parte di un pacchetto di 16 annunciato qualche giorno fa. Il presidio è iniziato davanti ai cancelli dell’azienda alle 7,15 e nel corso della mattinata si è poi spostato nel piazzale del rondò di Zingonia, vicino al supermercato Carrefour.

Secondo i manifestanti, all’interno dell’azienda metalmeccanica mancano informazioni, non è stato diffuso alcun dettaglio sul futuro. "Dall’audizione per il “tavolo di crisi“ al ministero dello Sviluppo Economico (Mise), il 30 settembre, non è mai arrivata una risposta ufficiale della direzione del Gruppo Wittur", hanno ricordato.

"Sui lavoratori – ha detto Claudio Ravasio della segreteria Fiom Cgil di Bergamo – pesa non sapere quale sarà il loro destino, ma anche la penalizzazione economica dovuta alla Cigo Emergenza Covid, che l’azienda usa impropriamente come conseguenza della scelta di spostare gran parte delle produzioni nello stabilimento ungherese".

"Questa incertezza condiziona la nostra vita – sottolinea un operaio – . Io ho famiglia e se non posso continuare a lavorare, cosa do da mangiare ai miei figli? Noi, però, non ci arrendiamo e, con l’aiuto dei sindacati e del Comune di Osio Sotto, che si è schierato fin da subito al nostro fianco, abbiamo intenzione di dare battaglia fino alla fine, affinché sia riconosciuto il nostro diritto a lavorare".

M.A.