Fase 3, l'idea del preside ingegnere di Bergamo: un box per gli studenti

Struttura in cartone e pellicola trasparente al liceo artistico “Manzù“. "Pensiamo di estendere questa soluzione anche al nuovo anno scolastico"

In piedi, dentro l’aula già attrezzata, il professor Cesare Emer Botti

In piedi, dentro l’aula già attrezzata, il professor Cesare Emer Botti

Bergamo, 6 giugno 2020 - Sono giorni “caldi” per la scuola che, in vista del 17 giugno, giorno in cui inizieranno gli esami di maturità, sta predisponendo ogni cosa per far sì che tutto si svolga in condizioni di massima sicurezza. L’iniziativa più singolare è quella realizzata dal liceo artistico “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo, dove la prova sarà sostenuta da poco più di 200 studenti attesi da cinque commissioni. Su input del preside, l’ingegnere Cesare Emer Botti, l’istituto ha provveduto a far realizzare e ad acquistare a proprie spese, per circa mille euro, 50 gabbie di cartone, provviste di una pellicola trasparente sul davanti.

Per mezzo di alcuni elastici, verranno fissate sul banco dello studente che dovrà sottoporsi all’esame della maturità e nei posti riservati ai docenti delle commissioni, che saranno distanti due metri dalla postazione del ragazzo (che durante la discussione non avrà l’obbligo di tenere la mascherina, a differenza degli insegnanti). Al termine delle prove avverrà la completa sanificazione . Alla fine della giornata, invece, verranno sanificate anche le gabbie degli insegnanti e le intere aule.

I box, che sono destinati anche agli impiegati del liceo artistico, sono stati realizzati da un’azienda che si occupa di cartotecnica, la Toppackaging di Albergoni Mauro Francesco di Fornovo San Giovanni. "Abbiamo fatto questa scelta – spiega il preside dell’istituto cittadino – in quanto le postazioni in plexiglass, indicate dalle linee guida del ministero dell’Istruzione, costano troppo, circa 100-150 euro l’una, e se si rompono possono diventare pericolose in quanto taglienti. La nostra idea, adesso, è di estendere questo progetto anche per settembre, per l’inizio dell’anno scolastico, ed estenderlo a tutte le classi per far rientrare tutti a scuola. Se qualche istituto fosse interessato, siamo disposti ad aiutarlo a realizzare l’iniziativa".

Intanto, proprio sul fronte sicurezza, una docente bergamasca, Maria Imparato, ha scritto all’assessore regionale al Welfare e alla Sanità, Giulio Gallera, chiedendo di intervenire per consentire l’esame a distanza, più sicuro per tutti, docenti e studenti. Salvo Inglima, segretario provinciale della Cisl Scuola di Bergamo, in vista dello sciopero dell’8 giugno, ha invitato le istituzioni "ad effettuare investimenti straordinari sugli organici e a pensare meno a plexiglass e a visiere di protezione".