Curno, nuovo sciopero alla Mediaworld contro il trasferimento della sede

Martedì 3 aprile i lavoratori protesteranno sotto la sede della Provincia di Bergamo e fuori dal centro commerciale

Presidio dei lavoratori Mediaworld

Presidio dei lavoratori Mediaworld

Curno (Bergamo), 30 marzo 2018 - Braccio di ferro tra azienda e lavoratori su trasferimento e retribuzione: nuovo sciopero nei puntri vendita Mediawolrd martedì 3 aprile. Continua dunque la vertenza contro il trasferimento dei lavoratori Mediaworld dalle sedi di Curno, in provincia di Bergamo, a Verano Brianza e contro i tagli delle maggiorazioni domenicali nei punti vendita di tutta Italia.

“Ci sarà un nuovo sciopero il 3 aprile”, confermano Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil di Bergamo. Dopo le nuove assemblee nelle sedi di Curno e di Grassobbio e nei punti vendita di Orio, Curno e Stezzano, è stato infatti deciso di organizzare due presidi nella stessa giornata: il primo davanti alla sede della Provincia in via Tasso dalle 12 alle 13, il secondo dalle 14.30 alle 16.30 fuori dal centro commerciale di Curno. Nella Bergamasca, nelle due unità locali della sede centrale (via Lega Lombarda e via Fermi a Curno), la decisione del trasferimento coinvolgerebbe 500 persone che verrebbero, così, obbligate a spostarsi forzatamente. La nuova sede proposta dall’azienda dista più di 50 chilometri dall’attuale luogo di lavoro: per questo i sindacati temono che il trasferimento creerebbe enormi disagi per tutti i dipendenti, in particolare per le figure assunte a part-time.

“L'azienda - dicono i sindacati confederali - non solo continua a negare ogni motivazione per questa scelta, ma prosegue imperterrita e sorda alle legittime richieste dei lavoratori. Allo sciopero del 3 marzo, che ha visto un'importante partecipazione tra i dipendenti specialmente nella sede di Curno, i rappresentanti Mediamarket hanno prodotto una sterile dichiarazione che, tra l’altro, davanti all’evidenza, metteva in discussione la riuscita dello sciopero. L’azienda ha continuato a perseguire il suo progetto senza alcun ripensamento né considerazione delle difficoltà dei propri collaboratori. Per questo, abbiamo deciso di proclamare una nuova giornata di sciopero".