Premio troppo basso, sciopero di otto ore alla Italcementi

Circa 150 dipendenti hanno incrociato le braccia a Calusco e a Rezzato

Il presidio davanti alla sede Italcementi

Il presidio davanti alla sede Italcementi

Bergamo, 2 novembre 2017 - Dalle cinque di mattina a scioperare con Cgil, Cisl e Rsu. E' successo oggi davanti alle cementerie di Calusco d'Adda e Rezzato, dove una folla di cinquanta dipendenti della Italcementi si è radunata per protestare per otto ore contro il premio aziendale ritenuto troppo basso e il taglio delle previdenze di welfar aziendale riconosciute fino al 2015. Le persone presenti - afferma Luciana Fratus, segretario generale della Fillea Cgil bergamasca - sono solo una parte dei centocinquanta dipendenti che hanno risposto all'appello di sciopero” . 

L'azienda italcementi da luglio 2016 è proprietà della HeidelbergCement, un colosso tedesco da oltre sessantamila dipendenti con aziende in oltre sessanta Paesi con, secondo Forbes, un valore di mercato che si aggira intorno a 18.5 miliardi di dollari e un fatturato nel 2016 di 15.2 miliardi (in aumento del 13% rispetto all'anno precedente).

"È da inizio 2016 – afferma Danilo Mazzola, segretario generale della Filca Cisl di Bergamo- che si sono aperte le trattative con l'azienda per l'accordo di secondo livello  dei dipendenti già scaduto. Da allora i passi fatti sono stati pochi. L'azienda, al tavolo del gruppo aziendale nazionale, data anche la spesa di 350 milioni di euro per l'acquisizione della Cementisacci di quest'anno, ha cercato di risolvere la situazione nei singoli siti (Rezzato, Calusco d'Adda e Matera) proponendo un premio ai dipendenti di 250 euro. Una cifra ridicola se si guarda i carichi di lavoro dei dipendenti. Noi vogliamo far alzare il premio almeno a 800 euro ma, non avendo risposte dall'azienda, siamo stati costretti ad indire lo sciopero".