Sara, morta per aver troppo amato. Per i due assassini era un ostacolo

Albino, da una settimana vivevano tutti e tre in una tenda

Uno dei due coltelli ritrovato nel fiume

Uno dei due coltelli ritrovato nel fiume

Albino (Bergamo)  – L'hanno chiamata  semplicemente “Tutti insieme per Sara”. E’ l’iniziativa, in programma domenica sera alle 21 ad Albino (il ritrovo è nel parcheggio dell’ex Asl) lanciata su Facebook da un ragazzo del paese seriano per ricordare Sara El Omri, la 19enne di Cene, uccisa martedì in tarda serata lungo la pista ciclabile di Albino con 24 coltellate sferrate dal marito, Amine El Gahazzali, 25 anni, marocchino, e dalla sua attuale compagna, una 16enne di origini kosovare ma con residenza a Locarno, al sesto mese di gravidanza. I due, in carcere a Bergamo e al Beccaria di Milano, devono rispondere di omicidio volontario in concorso. Oggi potrebbe esserci la convalida al termine dell’interrogatorio. Mentre lunedì mattina è in programma l’autopsia al Papa Giovanni XXIII. L’esame è stato disposto dal pm Raffaella Latorraca, che vuole approfondire alcuni aspetti tutt’altro che secondari. Ad esempio: chi dei due arresttai ha sferrato i colpi mortali sulla 19enne?

Sara voleva molto bene ad Amine. E nonostante il marito la altrattasse e un anno fa, prima di andarsene, l’avesse anche costretta ad abortire, non aveva mai smesso di amarlo. Proprio per questo aveva deciso da pochi giorni di tornare da lui, accettando la presenza dell’attuale compagna del 25enne, una minorenne che ad agosto darà alla luce un bambino. I due da qualche tempo facevano coppia fissa e proprio per questo Amine voleva la separazione da Sara (si erano sposati nel comune di Cene nel settembre del 2013) che, però, non voleva saperne di lasciarlo. Da una settimana i tre, senza reddito, vivevano in condizioni disperate sotto la stessa tenda, accampati sul greto del fiume Serio., con momenti di tensione e accese discussioni per risolvere la questione del divorzio. Amine aveva chiamato al telefono anche il padre di Sara, Mohamed, per trovare un accordo che non c’è stato. I due amanti avrebbero allora deciso di eliminare la 19enne utilizzando due grossi coltelli da cucina, entrambi recuperati dai carabinieri grazie alle indicazioni di quattro testimoni che avevano visto Sara uscire dal boschetto sanguinante e barcollante prima di morire. E’ stato così possibile stabilire con esattezza il luogo dell’agguato e restringere il campo delle ricerche.