San Pellegrino, l’ex stazione liberty torna a splendere

Lo storico edificio diventerà un bar pizzeria. Il progettista: "Architettura e colori originari saranno conservati"

L’ex stazione liberty di San Pellegrino

L’ex stazione liberty di San Pellegrino

San Pellegrino Terme (Bergamo), 3 marzo 2020 - Tornerà a nuova vita l’ex stazione ferroviaria di piazza Granelli a San Pellegrino Terme, realizzata tra il 1905 e 1906 e chiusa nel 1966, lampante esempio dell’architettura liberty che ha sempre contraddistinto il Comune bergamasco, fermata che sorgeva lungo la ferrovia della Valle Brembana.

L’immobile, tempo un anno, verrà riaperto, con i colori originari e il recupero delle caratteristiche liberty, come bar-pizzeria e punto d’appoggio per la vicina pista ciclabile della Valle Brembana. Il merito è dell’amministrazione comunale che, non volendosi arrendere allo stato di abbandono in cui versava la struttura, ha pubblicato un bando alla ricerca di gestori. L’iniziativa è andata a buon fine: per i prossimi 30 anni la gestione (la proprietà resterà pubblica) è stata affidata alla ditta Costec di San Pellegrino, specializzata nell’assistenza caldaie, che ha investito all’incirca 700mila euro. La posizione e la caratteristica della struttura, però, lasciano sperare nel successo dell’operazione: l’ex stazione si trova in centro, vicino allo storico Grand Hotel, in un punto strategico per San Pellegrino, soprattutto durante il periodo estivo. Nelle prossime due settimane dovrebbero iniziare i lavori. "Il progetto - sottolinea l’architetto Andrea Milesi, che studierà la ristrutturazione dell’immobile - è impostato in modo che sia valorizzata la struttura, con il recupero di ciò che eventualmente nel corso degli anni è andato perduto. Recupereremo coloro originari, anche agli interni. Avremo anche la possibilità di un ampliamento nella parte posteriore, ma solo con serramenti, vetro e ferro. Struttura che potrà essere tolta in futuro".

Oltre a quella di piazza Granelli, a San Pellegrino Terme c’è anche un’altra ex stazione ferroviaria, quella di piazza Rosmini. Entrambe furono realizzate tra il 1905 e il 1906 da Romolo Squadrelli, in stile liberty industriale, e hanno rappresentato le due fermate del treno della Valle Brembana a San Pellegrino fino al 1967. Dopo aver ospitato per alcuni anni attività di ristorazione-bar e pizzeria, sono passate dal Demanio al Comune. Anche l’ex stazione di piazza Rosmini è chiusa da tempo ed è da recuperare (si sta ancora cercando un gestore): l’intervento per il suo recupero è stato stimato in 375mila euro e la concessione di utilizzo, anche in questo caso, è prevista in 30 anni, con un canone annuo di affitto. La ferrovia della Valle Brembana, elettrificata con l’inusuale sistema a corrente alternata, tra il 1905 e il 1966 collegava Bergamo con Piazza Brembana attraverso l’omonima valle. Allo scopo di avviare lo sfruttamento su grande scala delle terme presenti nell’alta valle Brembana, nel 1902 fu inaugurato a San Pellegrino un vasto complesso comprendente uno stabilimento balneare, il casinò, il Grand Hotel e la funicolare, tutti realizzati, come d’uso all’epoca, in stile liberty, su progetto dell’architetto Romolo Squadrelli.

Il medesimo professionista venne ingaggiato per disegnare gli edifici di una nuova ferrovia che avrebbe servito la mobilità della valle. Il progetto della ferrovia derivava dai primi studi effettuati dalla deputazione provinciale a partire dal 1885, la quale il 15 marzo 1903 ottenne la relativa concessione governativa. Il primo tratto, lungo 25,9 chilometri da Bergamo a San Pellegrino Terme, venne aperto l’1 luglio 1906, seguito l’ottobre successivo da un breve prolungamento fino a San Giovanni Bianco. Nata come ferrovia turistica, la linea della Valle Brembana alimentava anche un cospicuo traffico merci attraverso i numerosi raccordi, ben 54, che la collegavano alle industrie della zona.