Romano di Lombardia, muore sul lavoro a 28 anni

La tragedia in un cantiere di Milano: è l’ennesima vittima

Alessandro Vezzoli, muratore di 28 anni morto sul lavoro

Alessandro Vezzoli, muratore di 28 anni morto sul lavoro

Romano di Lombardia (Bergamo), 10 agosto 2019 - Non ce l'ha fatta Alessandro Vezzoli, il muratore di 28 anni di Romano di Lombardia, ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale milanese di Niguarda dopo essere stato colpito alla testa da un tondino di ferro mentre era su un cantiere. Il quadro clinico era stato definito dai medici critico e a nulla è servita l’operazione effettuata d’urgenza nella serata di giovedì. Ieri mattina alle 9.07 il suo cuore ha cessato di battere.

Si tratta dell’ennesima morte sul lavoro, in una giornata contrassegnata da altri gravi incidenti. L’infortunio sul lavoro si è verificato poco prima delle 8 di giovedì in un cantiere di Milano in zona Washington, in via Giovanni Battista Soresina. Qui Alessandro lavorava da qualche tempo come muratore in un garage interrato. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, da parte dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Milano-Moscova e dei referenti del Servizio Psal dell’Ats di Milano Città metropolitana, il muratore stava lavorando al sesto piano interrato del garage, quando da quello superiore due colleghi gli avrebbero passato un lungo e pesante tondino di ferro. Sempre in base a quanto poi verificato sul posto dagli organi competenti, la barra sarebbe piombata addosso al giovane di Romano di Lombardia trafiggendolo alla testa. Alessandro si trovava su un ponteggio, mentre altri due colleghi dal quinto piano interrato gli stavano passando il materiale: per una tragica fatalità uno è scivolato e ha colpito alla testa il giovane.

L’allarme è stato immediato: sul posto la centrale operativa del 118 ha inviato un paio di ambulanze. Quando il personale sanitario ha raggiunto il cantiere, le condizioni del muratore erano già gravissime. Dopo averlo rianimato e stabilizzato, il 28enne è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Niguarda, dove è stato sottoposto a un delicato intervento. A nulla è però servito il disperato tentativo dei medici distrapparlo alla morte. I militari, con il personale dell’Asl, hanno avviato gli accertamenti per chiarire se la ditta avesse rispettato tutte le norme in materia di sicurezza sul lavoro.