
Il vice console del Pakistan ringrazia i carabinieri di Bergamo per aver risolto il caso dell'incendio al centro islamico di Montello. Un operaio bergamasco di 50 anni è stato identificato come l'autore dell'atto intimidatorio.
Visita del vice console del Pakistan, Asmatullah Junejo (foto), al Comando provinciale dei carabinieri, in via delle Valli. Motivo della presenza? Ringraziare direttamente i militari della Compagnia di Bergamo per l’impegno messo in campo nelle indagini svolte in occasione dell’incendio al centro islamico di Montello.
I fatti risalgono al 24 giugno. Un uomo, con il volto travisato, aveva tentato di dar fuoco al centro islamico, ma fortunatamente le fiamme avevano danneggiato soltanto l’ingresso. L’autore, inoltre, con uno spray vernice rossa aveva scritto: "Montello, non più moschee, morte al sindaco", scritta leggibile proprio vicino al centro. Le indagini, svolte dai militari della stazione di Calcinate assieme ai colleghi della Sezione operativa della Compagnia di Bergamo, in breve aveva individuato l’autore, un operaio di 50 anni, bergamasco, denunciato in stato di libertà. L’uomo per dar fuoco aveva utilizzato alcool etilico e benzina. Le fiamme avevano danneggiato lo zerbino all’ingresso e il porta ombrelli. A domare il rogo era stato il responsabile del centro. L’episodio, anche per via della scritta minacciosa, aveva suscitato grande preoccupazione e allarme nella comunità locale. La visione delle telecamere del sistema di videosorveglianza e alcune testimonianze raccolte sul posto avevano permesso di identificare e raccogliere prove a carico di un operaio, responsabile dell’atto intimidatorio. Durante una perquisizione a casa sua i militari avevano ritrovato la tanica e dei vestiti indossati dal 50enne proprio in occasione del raid. F.D.