Ricambi d’auto rubate La Procura chiede il giudizio immediato

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Un giro d’affari per la gestione di pezzi di ricambio d’auto riciclati, provenienti

da macchine rubate a Milano.

Il sostituto procuratore

di Como Massimo Astori

ha chiesto il giudizio immediato per i 9 indagati

in carcere da giugno

per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio:

i fratelli Enrico e Giovanni Morellini, rispettivamente 56 anni di Cantù e 64 anni

di Capiago Intimiano; Roberto Gioffreda, 53 anni di Cabiate; Vincenzo Amoruso, 42 anni

di Sesto San Giovanni, domiciliato a Limbiate; Mohammed Hachimi, 41enne residente a Monza; Elsayed Ibrahim, 33 anni, di Milano; Mohammed Tabit, 43 anni, residente a Inverigo; Youssef Ezziyani, 30 anni e Abdelhakim Markoni, 34 anni, entrambi residenti a Milano. Molti di loro valutano il patteggiamento, intanto sono ai domiciliari.

Per la Polstrada i Morellini

con Amoruso avrebbero messo

a disposizione il terreno

e il capannone dove confluivano i mezzi rubati, Gioffreda mezzi di trasporto

e luoghi di smistamento.

Gli altri sarebbero "stabili esecutori e manovalanza".

Pa.Pi.