Bergamo, il rapinatore è alcolista: assolto perché incapace

Armato di coltello, aveva preso di mira due farmacie. Ma non è imputabile

Una pattuglia fuori da una farmacia

Una pattuglia fuori da una farmacia

Bergamo, 15 marzo 2019 - Assolto perché incapace di intendere e volere e pertanto non imputabile. È finito così il processo contro il rapinatore bergamasco, 55 anni, che la mattina del 30 gennaio del 2018, in un quarto d’ora, armato con un coltello a serramanico, prima tentò di rapinare la farmacia di Fara Gera d’Adda e, dopo pochi minuti, quella di Cassano d’Adda.

Ieri il perito nominato dal collegio giudicante del tribunale, presieduto da Bianca Maria Bianchi, ha reso noto il risultato della perizia psichiatrica effettuata sull’imputato, che ha grossissimi problemi di alcolismo e quando beve non è più in grado di intendere e volere. «Sto cercando di curarmi – si è rivolto l’uomo ai giudici –. Vi prego obbligatemi ad andare avanti». Attualmente il 55enne, che era difeso dall’avvocato Eugenio Sarai, si trova in custodia vigilata nella Rems di Castiglione delle Stiviere (Mantova).

Il colpo alla farmacia di Fara Gera d’Adda andò male per la reazione del farmacista, che obbligò il rapinatore alla fuga. Un quarto d’ora dopo, l’uomo si presentò alla farmacia di Cassano, dove si fece consegnare l’incasso. La targa dell’auto, sulla quale fuggì, venne però ripresa dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza e i carabinieri riuscirono così a rintracciarlo nel giro di poche ore. Il 30 gennaio 2018 l’uomo, che era sottoposto alla misura della libertà vigilata per una precedente rapina in farmacia, era uscito per fare la spesa. Ma all’improvviso, probabilmente perché aveva bevuto molto e non era più in grado di ragionare, aveva deciso di effettuare i colpi in farmacia.