Prende forma il piano di recupero dell’ex carcere di Sant’Agata

Aperta la selezione dei professionisti per lo studio di fattibilità tecnico-economica, il progetto definitivo e l’esecutivo

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di Michele Andreucci

Dopo il sopralluogo eseguito dalla Sovrintendenza ai beni architettonici insieme all’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini, prende sempre più forma il progetto di recupero del complesso dell’ex carcere di Sant’Agata, in Città Alta, voluto dal Comune di Bergamo. Si sono infatti aperte, con un bando pubblicato sul sito di Palazzo Frizzoni, le selezioni dei progettisti che intendono candidarsi alla realizzazione dello studio di fattibilità tecnico-economico, del progetto definitivo e di quello esecutivo.

Le candidature dovranno pervenire all’Amministrazione comunale entro il 15 febbraio. Per questa prima fase sono stati stanziati 707.601,48 euro dei circa 8,8 milioni previsti per il restauro e la riconversione del complesso che fino agli anni Settanta ospitava il carcere cittadino e che rappresenta una delle maggiori strutture di Bergamo Alta.

Una prima formale indicazione, in attesa del progetto, è stata fornita alla Sovrintendenza in merito all’utilizzo del sottotetto, che il Comune di Bergamo intende recuperare, almeno in parte. Sarà però necessario il piano di restauro vero e proprio per avere un parere definitivo dalla Sovrintendenza, che a quel punto sarà anche vincolante. I progettisti, che una commissione esaminatrice sceglierà tra le candidature che arriveranno a Palazzo Frizzoni, dovranno cimentarsi con indicazioni precise su alloggi, spazi per iniziative sociali e culturali e valorizzazione delle strutture architettoniche.

In particolare, il progetto dovrà prevedere il recupero e la nuova destinazione dell’ala Nord e di quella Est del complesso, con la realizzazione di undici alloggi per servizi abitativi sociali, spazi espositivi da collocare negli ambienti delle celle al terzo piano dell’ala Nord e il recupero di spazi per funzioni sociali, da destinare alle attività di associazioni del territorio. Gli alloggi, da destinare a giovani coppie o anziani, avranno diversa metratura, da mono a trilocali. Altri due appartamenti in duplex potranno essere recuperati nei volumi posti ai lati della ex sala del Refettorio al secondo piano dell’ammezzato, mentre altri due alloggi troveranno spazio nell’ala Est della struttura, al secondo piano, per un totale di 15 nuovi appartamenti.

Non solo. Saranno anche individuati gli spazi per attività pubbliche, sociali e culturali, valorizzando al piano del cortile la ex sala del Capitolo e del Refettorio, anche attraverso il recupero e il restauro degli affreschi, nonché mantenendo gli ambienti di alcune celle dell’ex carcere poste nell’ala Nord del complesso, a memoria della sua funzione di casa di reclusione, mantenuta fino agli anni Settanta.