Bergamo, in cella i polli arrosto farciti di hascisc: un anno al papà

Patteggia il 58enne che portò cibo e droga nel carcere

Carcere (repertorio)

Carcere (repertorio)

Bergamo, 6 dicembre 2018 - Un mese e mezzo fa si era presentato alla casa circondariale di via Gleno, per andare a trovare il figlio detenuto. Durante i controlli A.F., calabrese di 58 anni, residente a Cesano Maderno (Monza Brianza), era stato arrestato dagli agenti di polizia penitenziaria: all’interno dei due polli arrosto che aveva con sé e che voleva portare al ragazzo, erano stati rinvenuti 107 grammi di hascisc, suddivisi in sei panetti avvolti con cellophane trasparente. A insospettire le forze dell’ordine era stato l’odore di stupefacente.

Per quell’episodio il 58enne, difeso dall’avvocato Maria Rosa Megna del foro di Milano, ha patteggiato davanti al giudice Alessandra Chiavegatti una condanna a 1 anno di reclusione e 1.600 euro di multa. Il giudice, inoltre, ha modificato la misura cautelare degli arresti domiciliari con quella dell’obbligo di firma quotidiana dai carabinieri di Cesano Maderno.

«Non sapevo che nei polli ci fosse lo stupefacente – si è difeso A.F. –. Mio figlio mi aveva chiesto di portargli del cibo, che avrebbe diviso con altri detenuti che non hanno parenti e ricevono beni alimentari in carcere. Mi aveva detto di prendere i polli fuori dalla casa circondariale da alcuni marocchini. E così ho fatto». Tutto era iniziato sabato 20 ottobre intorno alle 13, quando A.F., che lavora in un’impresa edile di Bollate e ha alle spalle diversi precedenti (furto, tentato furto, ricettazione, violazione delle norme sull’assicurazione), si era presentato ai cancelli del carcere di Bergamo, portando con sé alcuni sacchetti. Nella sala controlli, gli agenti in servizio avevano iniziato a verificare il contenuto degli involucri e avevano scoperto che i polli non erano stati farciti con i tradizionali profumi, quali origano, alloro e rosmarino, bensì con hashish.