Bergamo, pochi infermieri in Rsa: molti preferiscono lavorare in ospedale

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BERGAMO

Una criticità che i sindacati delle case di riposo bergamasche hanno già fatto presente ad Ats Bergamo. L’Agenzia di tutela della salute lo scorso 18 agosto ha spedito una comunicazione al Pirellone segnalando "la necessità urgente di reperimento del personale infermieristico, anche attraverso la Protezione civile, da rendere disponibile nelle Rsa del territorio". Non solo. I sindacati di categoria hanno segnalato anche licenziamenti con professionisti disposti a lasciare un contratto a tempo indeterminato nelle Rsa per contratti a tempo determinato negli ospedali. "È un trend iniziato nel pieno dell’epidemia – ha rimarcato Fabrizio Ondei, presidente di Uneba Bergamo –. Gli infermieri sono attratti dal fatto di avere un contratto col pubblico, meglio remunerato".

Cesare Maffeis, presidente dell’associazione Case di riposo bergamasche, va oltre e affonda il colpo: "Gli ospedali sottraggono personale alle Rsa. Non è possibile ci facciano concorrenza, in un momento peraltro in cui le case di riposo sono estremamente provate dall’emergenza globale". Un’emergenza che ora dovrà essere gestita dalla Regione Lombardia, e che si è acuita proprio con l’onda lunga dell’epidemia che ha colpito in modo particolare le case di riposo che denunciano una significativa emorragia di personale e in particolare di infermieri. E proprio questi ultimi si starebbero infatti licenziando dalle Rsa per partecipare a bandi emessi dalle Asst per l’emergenza coronavirus, bandi che promettono assunzioni nel mondo ospedaliero. F.D.