Piccola foresta urbana, Bergamo “investe“ sul polmone verde in città

A Bergamo arriva la "Tiny Forest", una piccola foresta urbana che replica il microclima e la biodiversità di una foresta naturale, assorbendo CO2 e regalando benefici ambientali. Un progetto innovativo per la città.

Piccola foresta urbana, Bergamo “investe“ sul polmone verde in città

A Bergamo arriva la "Tiny Forest", una piccola foresta urbana che replica il microclima e la biodiversità di una foresta naturale, assorbendo CO2 e regalando benefici ambientali. Un progetto innovativo per la città.

Replicare il microclima e la biodiversità di una foresta naturale a partire da piccole porzioni urbane e periurbane. Arriva per la prima volta a Bergamo la “Tiny Forest“, piccola foresta urbana in grado di assorbire Co2, regalare refrigerio, custodire specie autoctone, ridurre il rumore, progettata con il metodo di Akira Miyawaki, botanico ed ecologo giapponese. Presente in Giappone, ma anche in America e in India, in Europa si trovano in Francia, Spagna e Inghilterra. In Italia sono ancora pochi i casi e nel capoluogo orobico rappresenta una novità assoluta. Sorgerà nel quartiere cittadino di Colognola, nei 3mila metri quadrati vicini al casello dell’autostrada A4 ceduti al Comune all’interno del progetto di riqualificazione delle ex segherie Beretta. Realizzarla vicino all’autostrada permetterà di avere una sorta di barriera antismog per le abitazioni vicine. "L’amministrazione - spiega l’assessore al Verde di Palazzo Frizzoni,Oriana Ruzzini - aveva già dichiarato che l’intenzione era mantenere quella porzione di verde ceduta al Comune dal privato, senza prevedere nuove edificazioni. E lì abbiamo deciso di realizzare la Tiny Forest". Il metodo di replicare il microclima e la biodiversità di una foresta naturale consiste nell’effettuare una piantumazione ravvicinata di alberi e arbusti autoctoni, provenienti dall’ambiente circostanti. "Questo metodo - sottolinea Ruzzini - consente alle piccole foreste di diventare autosufficienti entro pochi anni con un tasso di crescita dieci volte più rapido e soprattutto con una capacità di assorbire la Co2 migliorata del 30%. Creando una sorta di rifugio climatico, sono in grado di fornire un habitat per gli insetti impollinatori, di assorbire una percentuale significativa di carbonio, oltre a ridurre il rumore e contribuire alla riduzione della temperatura urbana, con temperature più fresche in estate".

Michele Andreucci