Picchiò a morte per un debito, 30 anni al “piccolo“

Pena confermata in appello. L’ucraino aveva ucciso un 32enne. e bruciato il corpo nell’auto

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BERGAMO

La Corte di appello di Brescia ha confermato la condanna a 30 anni per omicidio a Vasyl Bilohan, 27 anni, all’epoca dei fatti, ucraino, soprannominato “il piccolo“ per la sua statura. Bilohan, assistito dall’avvocato Davide Ceruti, è stata l’ultima persona accusata del delitto del connazionale ucraino Vasyl Nykolyuk, ucciso a 32 anni a botte e poi trovato carbonizzato nella sua Opel Vectra ad Albino: era l’11 ottobre 2015. “Il piccolo“ era stato arrestato il 26 maggio 2016.

Per un anno è rimasto in carcere in Russia, poi, decorsi i termini della custodia cautelare è stato liberato, e ha fatto perdere le tracce. Per lo stesso delitto, invece, Ivan Hromei, 30 anni, anche lui ucraino, è detenuto, condannato a 20 anni aumentati a 30 in appello. Bilohan era stato arrestato nel maggio 2016, due mesi prima del connazionale poi estradato, entrambi in Russia su mandato di cattura emesso dal gip di Bergamo. Hromei scaricò la colpa del delitto su di lui, dicendo di aver solo filmato il pestaggio. Accusò Bilohan di averglielo detto, mentre lui picchiava la vittima con una mazza da baseball: "Era una furia, io non potevo fare nulla". Il movente dell’omicidio era da ricercare in una lite scoppiata la notte stessa, dopo una serata passata in discoteca. Una violenta discussione avvenuta nell’appartamento della vittima a Stezzano, per debiti di gioco contratti dal “piccolo“ che aveva la passione per le scommesse sportive. Nikolyuk, che rivoleva indietro il denaro, era stato picchiato e tramortito. Bilohan e Hromei, secondo la ricostruzione degli inquirenti, lo avevano caricato nel bagagliaio della sua Opel Vectra e portato fino ad Albino. Le telecamere li avevano ripresi alle 8.30 mentre si dirigevano in via Santissima Trinità. Lì avevano dato fuoco alla vettura. Alle 8.45 una telecamera della stazione Teb li aveva inquadrati mentre si incamminavano verso la fermata del tram, preso alle 9.04 per raggiungere Bergamo. I due, dopo il delitto, erano spariti dalla circolazione ed erano tornati in Ucraina, per poi trasferirsi in Russia, dove la polizia li aveva intercettati e catturati.

Francesco Donadoni