Piario, speranze deluse: entro dicembre la chiusura del punto nascite

Sarà deliberato entro settembre il nuovo provvedimento della Regione sulla strutturazione delle nuove attività nel presidio ospedaliero

Neonati

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Piario (Bergamo), 19 luglio 2018 - Sarà deliberato entro settembre il nuovo provvedimento della Regione sulla strutturazione delle nuove attività nel presidio ospedaliero di Piario, che si troverà presto a fare i conti con la cessione del punto nascite.

«Non chiudere nulla ma rafforzare l’erogazione di servizi, le specialità e le vocazioni di ciascun Presidio ospedaliero: questo è l’obiettivo di Regione Lombardia, in termini di sanità» dice l’assessore regionale Giulio Gallera. E' cosi che, nella giornata di ieri, si è aperto il confronto tra l’assessore regionale al Welfare e i settanta sindaci dell’Ats di Bergamo, che hanno espressamente chiesto un maggiore coinvolgimento e integrazione, nel percorso ospedale/ territorio, nell’ambito socio-sanitario.

Nonostante la richiesta di deroga alla legge nazionale e i progetti virtuosi che avrebbero consentito di mantenere aperto il punto nascita di Piario, presentati dalla Regione nel giugno 2016 e nel febbraio 2017, l’approvazione della delibera, da parte della Giunta regionale, che prevede, entro il mese di dicembre, la chiusura del punto nascita di Piario, è stata confermata. Gallera ha sottolineato il proprio impegno nell’affrontare una situazione di generale sofferenza che sta colpendo l’intera sanità, sia in termini di mancanza di personale medico, sia sul fronte del budget bloccat

Una legge di Stato, dunque, che impone la chiusura dei punti nascita al di sotto dei 500 parti l’anno, a cui la Regione fa fronte con l’istituzione del percorso nascita rafforzato e il rafforzamento della figura dell'Ostetrica del territorio, che accompagnerà le future mamme lungo la gravidanza, fino al parto e dopo. «L’anno scorso abbiamo investito 450 mila euro, per l’assunzione del personale ospedaliero, che ha portato alla crescita dell’attività chirurgico ambulatoriale del +40%» aggiunge Gallera.  In ambito montano, la Regione ha investito oltre un milione per rafforzare e migliorare la formazione e il reclutamento del personale nel presidio di San Giovanni Bianco.