Permessi falsi agli stranieri, arrestato un poliziotto

Bergamo, garantiva timbri certificando attestazioni per conto di una agenzia di pratiche amministrative

Le videocamere hanno potuto svelare le dinamiche messe in atto (Ansa)

Le videocamere hanno potuto svelare le dinamiche messe in atto (Ansa)

Bergamo - Tra le persone arrestate e denunciate nell’operazione “Rainbow“, coordinata dal pm Silvia Marchina, ci sono anche agenti della polizia di Stato. La vicenda è legata a permessi di soggiorno per cittadini albanesi. Le accuse: corruzione aggravata e continuata, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina, rivelazione di segreti d’ufficio e uso di atto falso. Il blitz sabato mattina.

In carcere A.P. 57 anni, Sovrintendente capo in servizio alla Polizia di frontiera aerea di Orio (è difeso dall’avvocato Cassetta), e E.P., cittadina albanese di 37 anni, e titolare dell’agenzia di Treviglio “Tutti i colori del mondo“ per le pratiche amministrative (ora sotto sequestro). Ai domiciliari la sua collaboratrice, R.D.S., 29 anni, cremonese. Oggi gli interrogatori davanti al gip Gaudino.

Denunciati un vice ispettore ed un assistente capo coordinatore della polizia in servizio, rispettivamente, all’ufficio prevenzione e a quello dell’ immigrazione della questura, e quattro albanesi. "La polizia è stata brava a fare pulizia al proprio interno", è stato il commento del procuratore Antonio Chiappani. Una indagine partita circa un anno fa dalla segnalazione di una ucraina che dopo essersi rivolta all’agenzia di Treviglio per alcune pratiche, sul passaporto si era trovata a sua insaputa il timbro della polizia in servizio al Orio al Serio. Si scopre così l’arcano. Le fasi del malaffare vengono così riprese dalle telecamere. Il poliziotto dietro il compenso che poteva variare da 250 a 300 euro apponeva sui passaporti a lui consegnati dalla titolare dell’agenzia un timbro di quelli in uso alla Polizia di Frontiera certificando così il falso transito, in entrata, dall’aereoporto, e garantendo così agli stessi il diritto di circolare liberamente nell’area Schengen anche per un periodo superiore a 90 giorni.