Pellegrinaggio da papa Francesco, è boom: si iscrivono in 2.800

Treviglio, l’udienza è un omaggio ai 500 anni del Miracolo delle Lacrime, che nel 1522 salvò la città dalla truppe francesi

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È un fatto straordinario che dimostra l’affetto dei trevigliesi sia alla “loro” Madonna delle Lacrime sia al Papa: è il primo commento soddisfatto del prevosto della Comunità Pastorale di Treviglio, monsignor Noberto Donghi, di fronte al numero (ora ufficiale e definitivo) di trevigliesi iscritti al pellegrinaggio a Roma da papa Francesco che li riceverà, senza altre presenze, in udienza riservata e speciale il 23 aprile prossimo (alle 12) in Sala Nervi. L’ annuncio del numero dei 2.800 pellegrini è stato dato dallo stesso parroco al termine del periodo per le iscrizioni. In effetti si tratta di un esito felicissimo e impensabile, avvenuto grazie al fatto che l’udienza si svolge quale omaggio ai 500 anni del Miracolo delle Lacrime, avvenuto il 28 febbraio 1522 quando il pianto della Vergine, da un’effige dipinta su un muro dell’ allora convento delle Agostiniane, salvò Treviglio dalla distruzione a opera delle truppe francesi del generale Lautrec. Da quel Miracolo delle Lacrime è scaturita - con la costruzione di un Santuario(1616) - una pietà, religiosa e civile, sviluppatasi nei secoli, sino ad oggi. Pertanto papa Francesco ha proclamato l’Anno Santo di Treviglio e la indulgenza plenaria a favore spirituale di quanti si recano in visita al Santuario cittadino fino all’1 gennaio 2023: è un gesto assai apprezzato quanto la decisione di ospitare in modo speciale i pellegrini trevigliesi, che si recheranno a Roma in gran parte su quattro treni speciali, altrettante Frecce Rosse, in partenza di mattina presto da Treviglio Centrale e in arrivo a Roma San Pietro; torneranno la sera stessa da Roma, tra le 22 e le 23. Tutti gli altri pellegrini - ad ognuno un foulard con un tipo di colore diverso per evitare confusioni a Roma e nei movimenti - seguiranno un percorso diverso, anche perché sosteranno a Roma per tre giorni. Sarà un’invasione gioiosa nella capitale. A.P.