Pazienti rifiutati, il medico rischia un anno e 9 mesi

Sono quattro gli episodi contestati al 54enne che è finito a processo

Migration

 

Bergamo, 7 magio 2021 - Si è presentato in aula tenendo in mano un sacchetto di plastica che non ha mai abbandonato. All’interno c’erano suoi scritti che avrebbe voluto leggere ai giudici del tribunale collegiale (presidente Bianca Maria Bianchi) durante il processo che lo vede imputato per rifiuto di atti di ufficio. Lui è Kastriot Guri, 54 anni, difeso dagli avvocati Luciano di Pardo e Fabio Schembri, all’epoca dei fatti, 2017, in servizio alla guardia medica di Treviglio. Altri tempi, anche per le guardie mediche. Quattro episodi contestati dal pm Fabrizio Gaverini, ieri sostituita dalla collega Maria Esposito, tra visite o certificati che vennero negati o effettuati su insistenza dei pazienti. L’accusa ha chiesto la condanna a un anno e nove mesi per la condotta reiterata del medico e non giustificabile. Sentenza il 20 maggio. La parte civile, tra cui l’Ats, avvocato Maria Cristina Cattapan, ha chiesto una provvisionale di 5mila euro.

L’imputato ha rilasciato una breve dichiarazione in cui ha ribadito di non essere mai venuto meno al suo dovere. Ed a un certo punto, rivolgendosi alla corte ha detto: "Mi sono rotto, stufo di sentire queste cose". Il suo difensore, che ne ha chiesto l’assoluzione, condannando i modi sgarbati del suo cliente. Tre episodi contestati sono della sera del 14 agosto 2017. Una paziente si presenta sospettando un’infezione alle vie urinarie ma — è l’accusa —, le viene fatto presente che la chiusura è alle 19.30 (erano le 20.15) e, su insistenza, le viene prescritto un farmaco.

Ad un’altra, altra accusa, viene rifiutato un certificato di prosecuzione di malattia (lo rilascerà un collega nello stesso studio). Un paziente andrà al pronto soccorso per la prescrizione di un farmaco salvavita. E poi, il 9 ottobre, c’è la signora di 93 anni, diabetica, che stava male. In casa c’era una badante ucraina (sentita ieri) mandata dalla nuora.

In quella occasione l’imputato non aveva nemmeno effettuato la visita all’anziana. La pressione e la glicemia le aveva provate la badante che aveva riferito i dati al medico.