Papilloma virus: a Bergamo test rna mai usato in Italia. Come funziona

Ha un maggiore valore predittivo positivo, in quanto fornisce indicazioni più dettagliate sul rischio effettivo che il virus possa generare lesioni neoplastiche

Papilloma virus, foto da www.salute.gov.it/portale/salute

Papilloma virus, foto da www.salute.gov.it/portale/salute

Bergamo - Importante novità in tema di prevenzione. L'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha introdotto la ricerca dell'infezione da Papilloma virus (HPV) attraverso test mai utilizzati prima in Italia e che si basano sull'analisi dell'RNA. La novità riguarderà nel primo anno circa 12.800 donne di 63 e 64 anni di età, residenti in provincia di Bergamo.

L'affidabilità del test, in uso negli Stati Uniti e in altri otto Paesi, è stata di recente riconosciuta anche in Italia proprio su iniziativa dell'ospedale Papa Giovanni, che può così ottimizzare l'impiego di due potenti macchinari introdotti durante la lotta al coronavirus e utilizzati per l'analisi dell'RNA virale nei tamponi molecolari. Il test a RNA consente di identificare l'mRNA di 14 ceppi di HPV ad alto rischio.

Tredici studi clinici referenziati dimostrano che questo test assicura prestazioni cliniche simili a quelle di altri test HPV per lo screening primario del pre-tumore e tumore della cervice nei nove Paesi dove viene utilizzato (Cina, Canada, Francia, Messico, Inghilterra, Danimarca, Paesi Bassi, Stati Uniti e Germania). Se si guarda alla capacità di individuare precocemente il virus, il test RNA HPV è equivalente come livello di affidabilità al test a DNA (sensibilità clinica del 90-100%). Il test ha un maggiore valore predittivo positivo, in quanto fornisce indicazioni più dettagliate sul rischio effettivo che il virus possa generare lesioni neoplastiche. Nulla cambia rispetto a DNA HPV test per quanto riguarda la modalità di prelievo delle cellule della cervice uterina.

La novità nasce da un'iniziativa di Andrea Gianatti, direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio del Papa Giovanni XXIII. I laboratori dell'Unità di Microbiologia e virologia sono stati attrezzati durante la pandemia con due macchinari Panther che permettono, a regime, di processare oltre 1.000 tamponi molecolari al giorno alla ricerca del coronavirus, in maniera altamente efficiente ed automatizzata.