Palazzo Moroni riapre: via alle visite

Il Fai ha adottato la struttura. I bergamaschi si riappropriano di uno dei “gioielli” di Città Alta

Le visite al piano nobile e ai giardini di Palazzo Moroni

Le visite al piano nobile e ai giardini di Palazzo Moroni

Bergamo, 17 settembre 2021 - I bergamaschi si riappropriano di uno dei “gioielli” del capoluogo orobico, uno dei simboli della città. Dopo i lavori di restauro, infatti, riapre ufficialmente oggi, a cura del Fai che ha adottato la struttura, il piano nobile di Palazzo Moroni, lo storico edificio di via Porta Dipinta 12, in Città Alta, che contiene le opere del pittore Giovanni Battista Moroni, del quale cade quest’anno il 500° anniversario della nascita (celebrazioni sono in corso in tutta la provincia). Ieri, invece, si è tenuta la cerimonia di apertura per le autorità: presenti, tra gli altri, il vicepresidente esecutivo del Fai, Marco Magnifico, l’assessore regionale all’Autonomia e alla Cultura, Stefano Bruno Galli, e il soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio e Archeologia per le province di Bergamo e Brescia, Luca Rinaldi.

Il pubblico, quindi, una volta varcate la porta del piano nobile, si troverà di fronte sale e saloni affrescati e arredati che risalgono al periodo compreso tra Seicento e Ottocento. All’interno, come detto, è conservata anche la celebre collezione Moroni, una raccolta ampia, tra cui spiccano i famosi ritratti di Gian Gerolamo Grumelli, meglio conosciuto come Il cavaliere in Rosa, e di Isotta Brembati. Palazzo Moroni, che risale al Seicento e conserva interni decorati e arredati, si affaccia su un complesso di giardini all’italiana. Si tratta di giardini pensili, articolati in una balconata e tre terrazzamenti che si sviluppano a ridosso del colle di Sant’Eufemia e che costituiscono un suggestivo parco storico nel cuore di Bergamo Alta.

"Palazzo Moroni - sottolinea il vicepresidente esecutivo del Fai, Marco Magnifico - costituisce uno degli edifici più importanti della città di Bergamo e siamo pertanto lieti che, dopo i lavori di restauro, sia tornato a disposizione del cittadini bergamaschi, che potranno così godere di questo immenso patrimonio". Palazzo Moroni, che dal 2020 fa parte dei beni del Fai, fu costruito per volontà di Francesco Moroni nel Seicento dopo il suo matrimonio con Lucrezia Roncalli avvenuto nel 1631. L’edificio venne realizzato nell’arco di 30 anni, dal 1636 al 1666, per opera di Battista della Giovanna. La decorazione del palazzo fu invece affidata al cremasco Gian Giacomo Barbelli nel 1649. Questi realizzò gli affreschi seguendo le indicazioni del committente e del priore del convento di Sant’Agostino Donato Calvi. L’ingresso sarà gratuito per i soci del Fao, mentre il biglietto per i visitatori sarà di 8 euro.