Palazzo della Libertà, c’è l’ok per i lavori

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Il pressing serrato del parlamentari bergamaschi del Pd Antonio Misiani, Elena Carnevali e Leyla Ciagà ha dato i suoi frutti. Qualcosa si muove per sbloccare la situazione del Palazzo della Libertà, il monumentale edificio dell’architetto Bergonzo in attesa di essere messo in sicurezza, di un restyling e da tempo “ostaggio” di ponteggi e transenne, con le erbacce che la fanno da padrone. Una condizione di degrado che rappresenta un pessimo biglietto da visita per il capoluogo orobico, in vista del 2023 quando, insieme a Brescia, sarà “Capitale della Cultura“. Il Demanio, proprietario dell’immobile, ha infatti annunciato una nuova tabella di marcia per i lavori di ristrutturazione: nell’immediato si provvederà al recupero del decoro dell’area.

A giugno 2022 è in programma invece la partenza vera e propria del cantiere, con l’obiettivo di avere la facciata della struttura in tempo per il 2023. Spiegano Misiani, Carnevali e Ciagà: "L’Agenzia del Demanio, d’intesa con il Provveditorato alle opere pubbliche, ha confermato la volontà e l’impegno di fare da stazione appaltante, per la progettazione e realizzazione delle attività sulle facciate e di messa a sicurezza e a norma del Palazzo". L’affidamento delle attività di progettazione è previsto a novembre, la conclusione della progettazione esecutiva per il consolidamento delle facciate, utile per procedere all’appalto delle opere, avverrà entro giugno 2022, quando poi partiranno i lavori per lotti. Da subito si provvederà alla bonifica delle aree sotto i portici (quelle che sono state transennate dopo che si erano staccati pezzi di marmo) per garantire l’incolumità dei passanti. Avviata, invece, la progettazione per la messa a norma e le opere di manutenzione straordinaria. Rimane in carico al Provveditorato l’opera di impermeabilizzazione delle coperture del tetto, già oggetto di specifico contratto e di uno stanziamento di oltre 400mila euro. Stabiliti i tempi, resta però l’incognita delle risorse, circa 6 milioni di euro, per affidare i lavori. A tal proposito, l’Agenzia del Demanio si è impegnata a richiedere di inserire nel proprio piano di investimenti l’intervento complessivo, oppure interverrà direttamente il Manutentore unico, il soggetto che si occupa della manutenzione, mentre la progettazione è in carico al Demanio, che ha già le risorse. Dal canto suo il Comune di Bergamo è al lavoro con Prefettura, Demanio e Provincia per definire la destinazione dell’immobile.Michele Andreucci