Padre Zanotti ritorna alla sbarra

Questa volta deve rispondere di abusi sessuali. L’udienza è fissata per stamattina, sul banco degli imputati padre Antonio Zanotti, 73 anni, fondatore e guida spirituale della comunità di accoglienza Oasi 7 di Antegnate e Rinnovamento di Fontanella, già finito nei guai per una truffa sull’accoglienza (ha scelto di patteggiare a 4 anni). A denunciarlo, un ospite dal 2014 della comunità di accoglienza. Nella denuncia del 2018, la vittima, uno straniero, aveva raccontato di avances in cambio di un’assunzione regolare alla cooperativa Rinnovamento. Una situazione, come ha raccontato la vittima, che lo stava destabilizzando tant’è che ad un certo punto, nel 2018, aveva deciso di scappare. L’avvocato della parte civile, Laura Sgrò, aveva inoltrato un’istanza alle gerarchie vaticane per chiedere di ridurre il frate allo stato laicale.

Nel fascicolo dell’inchiesta ci sarebbero fotografie che incastrano il padre. Il giovane ha un passato complicato. Arrivato in Italia a 6 anni, quando ne aveva 10 i genitori adottivi lo mandarono in collegio "perché mi consideravano un bambino complicato". Comincia il peregrinare in vari istituti, nel 2014 entra all’Oasi 7. "Nei primi mesi — racconta nella denuncia — mi sentii accolto dal frate e dalla comunità, ma notai subito l’eccessivo lusso in cui era abituato a vivere padre Zanotti, molto lontano dai costumi francescani. Per circa un anno svolsi attività lavorativa in cambio di solo vitto e alloggio. Dopo circa 3 mesi dal mio ingresso il frate cominciò a molestarmi. Se accondiscendevo alle sue richieste, mi faceva trovare dei soldi".

F.D.