Osio Sotto, Sematic: il caso arriva al Parlamento europeo

La presidente della Commissione per i problemi economici solleverà il tema delle delocalizzazioni tra Paesi legate alle minori tasse. A rischio 200 posti di lavoro

Una manifestazione dei lavoratori Sematic

Una manifestazione dei lavoratori: a rischio 200 posti

Osio Sotto (Bergamo), 1 novembre 2020 - Approda al Parlamento europeo il caso della Sematic di Osio Sotto, azienda di ascensori di proprietà della multinazionale tedesca Wittur Holding, i cui vertici, nonostante la ditta sia sana e con il bilancio in utile, hanno annunciato l’intenzione di delocalizzare il 65-70% della produzione in Ungheria, con il rischio per oltre 200 operai, quasi tutti residenti in paese, di perdere il posto di lavoro.

L’onorevole Irene Tinagli, presidente della commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, dopo aver incontrato in videoconferenza il sindaco di Osio Sotto, Corrado Quarti, e le rappresentanze sindacali, ha promesso di portare la vicenda a Strasburgo. Tinagli aveva programmato un tour nella Bergamasca, poi saltato per Covid, per incontrare i rappresentanti del mondo produttivo. Stefano Rossi, della segreteria provinciale del Pd, però, ha avuto l’intuizione giusta e ha contattato l’onorevole, chiedendole se era disponibile ad ascoltare le richieste dei sindacati. Così è stato.

«Sono felice che l’attenzione sulla questione Sematic continui a restare alta – spiega il sindaco di Osio Sotto, che si batte per scongiurare la delocalizzazione –. Il nostro impegno è nel tenere sempre attivo il canale di comunicazione con le istituzioni a tutti i livelli. Nell’incontro con l’onorevole Tinagli, ho ribadito l’importanza di questa azienda per il nostro territorio, la ricchezza che ne deriva e la centralità a livello occupazionale e sociale. Non smetterò mai di ricordare che se i fratelli Zappa (vecchi proprietari dell’azienda, ndr ) anni fa scelsero proprio Osio Sotto, è perché il nostro paese offriva vantaggi e una posizione strategica. L’onorevole Tinagli è stata molto diretta, è andata subito al punto. Ha chiesto i dati per portare in parlamento elementi concreti da cui partire. Ha aperto subito sul tema del gap salariale tra l’Italia e l’Ungheria, dettato da una tassazione minore imposta alle aziende. Ha però anche spiegato come a una tassazione più bassa corrisponda una quantità e qualità di servizi offerti dallo Stato ben inferiore alla nostra".

Soddisfatti i rappresentanti dei lavoratori di Cgil, Cisl e Uil. Secondo Daniele Pelà, Rsu Fiom-Cgil "”L’europarlamentare si è dimostrata disponibile a portare al parlamento europeo il problema della competizione che si va a instaurare fra Stati membri. La mia opinione è che sia necessaria una legge. Se non impedire, bisogna fare qualcosa quantomeno per scoraggiare le multinazionali a esportare la produzione da uno stato membro a un altro nel quale la tassazione e il salario siano più bassi”. Dello stesso avviso Marianna Cuter e Mauro Zambelli, rispettivamente Rsu di Uilm-Uil e Fim-Cisl: "È importante che l’onorevole Tinagli abbia dimostrato di essere veramente interessata alla questione". Aggiunge Mauro Zambelli: "Non so quali siano i tempi del Parlamento europeo, però temo non siano compatibili con quelli della Sematic. Tuttavia, il fatto che dal Comune di Osio Sotto fino all’Europa ci si stia muovendo è un segnale positivo. Questi canali di comunicazione possono aiutare anche altre aziende e altri lavoratori che si potranno trovare in una situazione simile alla nostra in un futuro non troppo lontano. Dobbiamo combattere, perché situazioni come quelle della Sematic non si ripresentino più. Forse per la nostra azienda è troppo tardi, anche se spero di essere smentito dai fatti. In generale, sono convinto che così non si possa andare avanti e confido che dialoghi come quello tenuto con l’onorevole Tinagli possano portare a una soluzione, prima o poi".