Omicidio Yara Gambirasio: prove ineccepibili contro Bossetti

Bergamo, la Corte d’Assise ha motivato il «no» alla richiesta della difesa di accesso ai reperti e di nuovi esami

Yara Gambirasio

Yara Gambirasio

Bergamo - Nessun errore giudiziario . Nessuna anomalia. Inattaccabile l’esame del Dna. Prove schiaccianti e univoche portano a Massimo Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. In 19 pagine la Corte d’Assise di Bergamo motiva il "no" a tutte le richieste di accesso, visione, nuovi esami di reperti avanzate dalla difesa dell’artigiano di Mapello. L’istanza, spiega il giudice, "poggia sul falso presupposto dell’esistenza di irrisolte anomalie negli accertamenti eseguiti e posti a base della condanna di Bossetti". Anomalie come l’assenza nella traccia su Yara del Dna mitocondriale. "Le anomalie - ribatte l’Assise - sono già state contestate e vagliate nel corso del processo e tutte hanno trovato razionale spiegazione nella sentenza di merito sulla base di logiche e coerenti argomentazioni valutate anche dalla Suprema Corte".

I difensori chiedevano nuove analisi del Dna "in ragione di un presunto errore giudiziario", legato "ad un’errata valutazione della prova". Si tralascia "che nel corso del processo la prova scientifica è stata vagliata in maniera approfondita" e "senza che sia emerso alcun serio dubbio in merito alla regolarità, correttezza e validità delle operazioni tecnico-scientifiche"compiute. I difensori Claudio Salvagni e Paolo Camporini contestano che le tracce biologiche rimaste sulla tredicenne di Brembate di Sopra appartengano al condannato, ma tutti gli accertamenti "depongono nel senso della sicura riconducibilità a Bossetti".