Omicidio di Seriate, i carabinieri tornano nella villetta del delitto

I carabinieri di Bergamo ieri pomeriggio sono tornati nella villetta di piazza Madonna della Neve, a Seriate, teatro dell’omicidio della professoressa Gianna Del Gaudio, 63 anni, uccisa...

La vittima Gianna Del Gaudio con il marito Antonio Tizzani, unico indagato per la sua morte

La vittima Gianna Del Gaudio con il marito Antonio Tizzani, unico indagato per la sua morte

Seriate, 4 novembre 2016 - I carabinieri di Bergamo ieri pomeriggio sono tornati nella villetta di piazza Madonna della Neve, a Seriate, teatro dell’omicidio della professoressa Gianna Del Gaudio, 63 anni, uccisa con un taglio alla gola nella notte tra il 26 e il 27 agosto. Non si è trattato di una perquisizione, come si era pensato in un primo momento, ma solo di un accesso. O meglio, dell’esecuzione di una richiesta avanzata dal difensore di Antonio Tizzani, 68 anni, unico indagato (a piede libero) per la morte della moglie. In pratica i militari sono entrati nell’abitazione dove vivevano Gianna e Antonio e sono rimasti all’interno per oltre un’ora. Ne sono usciti con un sacco nero. Che c’era al suo interno? Forse gli investigatori hanno portato via altri oggetti utili per ricostruire quanto accaduto la sera dell’omicidio? Niente di tutto questo.

Il sacco nero conteneva vestiti invernali di Antonio Tizzani. Era stato proprio l’ex capostazione, visto l’arrivo delle temperature più fredde, a chiedere al suo avvocato di poter avere con sé gli abiti più pesanti. E infatti così è stato. Intanto Tizzani è rientrato da Avellino, dov’era andato a trovare suo padre e i parenti che non vedeva da tempo. Ora è di nuovo nella casa del figlio Paolo, a una ventina di metri dalla sua abitazione. Sul fronte delle indagini, si è sempre in attesa dei risultati dei Ris di Parma sui 70 campioni genetici raccolti per scoprire a chi appartiene la traccia di Dna trovata sui guanti bianchi in lattice che si trovavano nel sacchetto di mozzarelle dove era nascosta anche l’arma del delitto, e una ciocca di capelli che appartenevano all’ex insegnante di lettere.