Omicidio Seriate, l'ombra della gelosia

Sequestrate lettere della vittima, 3 cellulari un tablet e alcuni regali

Gianna Del Gaudio e Antonio Tizzani

Gianna Del Gaudio e Antonio Tizzani

Seriate, 5 ottobre 2016 - Nuova perquisizione ieri, nella villetta di piazzetta Madonna della Neve, a Seriate, teatro dell’omicidio della professoressa Gianna Del Gaudio, sgozzata nella notte tra il 26 e il 27 agosto. I carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo per quasi cinque ore (dalle 10 alle 13.45) hanno passato al setaccio l’abitazione dove vivevano la vittima e il marito Antonio Tizzani, 68 anni, unico indagato per il delitto.

Oltre alle stanze, i militari hanno puntato la loro attenzione sul tetto della villetta, per finire ancora una volta nei garage. Ad assistere alla perquisizione, oltre a Tizzani, il figlio Mario e la nuora Elena, moglie di Paolo, l’altro figlio dell’ex capostazione. Tanti gli interrogativi aperti dalla nuova perquisizione. Gli investigatori hanno sequestrato un tablet e tre cellulari oltre ad alcuni effetti personali dell’ex insegnante. Tra questi pure alcuni regali e confezioni di profumi, che la vittima aveva acquistato durante un soggiorno con il marito ad Avellino, lo scorso agosto. Acquisti, come è emerso dagli accertamenti, che la vittima aveva pagato con la propria carta di credito per una somma importante: i movimenti sono stati tutti riscontrati dagli investigatori. E forse proprio queste spese extra potrebbero essere state al centro della discussione avvenuta la sera dell’omicidio, durante la cena organizzata da Gianna per festeggiare Alessandra, la fidanzata di Mario. Sequestrati pure lettere della vittima che lascerebbero ipotizzare una relazione extraconiugale che tuttavia l’ex docente non ha mai avuto.

Non è un caso se nei giorni scorsi i carabinieri hanno sentito ancora parenti stretti, vicini e conoscenti. Insomma, pare che i tasselli del puzzle inizino a combaciare. Anche se per la svolta finale occorre attendere gli esiti dei rilievi dai Ris di Parma, a cui è stato inviato anche il coltello a serramanico con una lama di dieci centimetri (potenzialmente compatibili con le lesioni della vittima) nella disponibilità di Antonio Tizzani, sequestrato dopo il sopralluogo compiuto il 23 settembre nella villetta dove vivono Paolo e Elena, e dove è ospitato dal giorno del delitto l’ex capostazione.