Omicidio di Gorlago, si torna in aula: chiesto l'ergastolo per Chiara Alessandri

Rito abbreviato per la 44enne che uccise la “rivale“ Stefania Crotti attirandola in una trappola. La sentenza il 26 marzo

Chiara Alessandri

Chiara Alessandri

Gorlago (Bergamo), 27 febbraio 2020 - Ergastolo. E' questa la richiesta del pm Teodoro Catananti, nell'udienza del processo in abbreviatio davanti al gup Alberto Pavan in tribunale a Brescia, che vede imputata Chiara Alessandri, 44 anni, accusata per l'omicidio di Stefania Crotti, moglie dell'uomo con la quale per alcuni mesi nel 2018 aveva avuto una relazione. L'accusa è di omicidio premediatato e distruzione di cadavere 

Madre di tre figli, di cui una disabile, sposata a un uomo rimasto invalido per un infortunio, catechista, l’imputata nel 2018 aveva intrecciato una relazione con il compaesano Stefano Del Bello, marito di Stefania, che poi in estate l’aveva lasciata per riavvicinarsi alla moglie. Per la Procura, l’idea di perdere l’amato l’ha trasformata in killer, rea di omicidio premeditato e distruzione di cadavere. Il 17 gennaio avrebbe attirato Stefania nel suo garage con un biglietto per una finta festa a sorpresa organizzata da Del Bello. Nel piano ha coinvolto un amico, estraneo all’indagine. Una volta in trappola, dice l’accusa, la rivale è stata stordita con 4 martellate, caricata nel baule della Mercedes e data alle fiamme nelle campagne di Erbusco, ancora agonizzante. Alessandri ha sempre negato la premeditazione e il rogo del corpo.

Chiara Alessandri è stata sentita in aula oggi meno di mezz'ora, e rispetto agli interrogatori ha spiegato di aver colpito la sua rivale con un martello, aspetto che fino ad oggi non aveva mai rivelato. La 44enne ha detto di aver agito nel garage di casa e per difendersi da Stefania Crotti che avrebbe tentato per prima di colpirla. Presente in aula il marito della vittima, Stefano Del bello, che è parte civile rapprentata dall'avvocato Luigi Villa. Il processo si tiene a Brescia perché l'autopsia ha accertato che la vittima ad Erbusco era ancora viva. La sentenza arriverà il 26 marzo. 

ha collaborato GABRIELE MORONI