Omicidio a Seriate, altro sangue in cucina: la villetta sotto la lente della difesa/ FOTO

Sopralluogo di due ore nella casa. Rilievi anche in giardino

Il genetista Giorgio Portera e il legale Giovanna Agnelli

Il genetista Giorgio Portera e il legale Giovanna Agnelli

Seriate (Bergamo), 5 aprile 2017 - «Abbiamo visto nuove tracce di sangue che in precedenza non erano state valutate. Nei prossimi giorni verranno analizzate in laboratorio per capire anche una dinamica che può essersi sviluppata verso l’esterno». Il genetista forense Giorgio Portera, consulente della difesa, indossa ancora la tuta candida e come lui il difensore Giovanna Agnelli. È il giorno della difesa sulla scena del delitto, la villetta di piazzetta Madonna delle Nevi a Seriate dove, la sera del 26 agosto dello scorso anno, è stata sgozzata Gianna Del Gaudio, 63 anni, professoressa in pensione. Unico iscritto nel registro degli indagati il marito Antonio Tizzani, 68 anni, capostazione a riposo.

Due ore di sopralluogo dalle tre del pomeriggio. Un atto, spiega Portera, necessario dopo il deposito in procura a Bergamo della relazione del Ris. Lunghi rilievi in cucina, dove è morta Gianna Del Gaudio. «È evidente - dice Portera - la presenza di tracce di sangue veramente copiose all’interno della cucina, in parte con i relativi schizzi. Ci sono anche sulla parte esterna, sul cancello, sulle foglie». Non solo. Il legale e il suo consulente si spostano anche all’esterno con rilievi e misurazioni. «L’altezza del cancello da terra - dice il consulente - è di due metri e quattro centimetri. Più un’altra altezza dal muretto alla cancellata. Si deve valutare se la fisicità dell’indagato era tale permettere una dinamica del genere».

La difesa ha un altro caposaldo. «Tizzani, da varie testimonianze, quella sera non si è cambiato. Non sono stati trovati vestiti sporchi di sangue. Non ci sono evidenze di tracce cancellate». La linea difensiva appare chiara. Gli abiti dell’indagato erano intonsi. Non potevano esserlo, invece, quelli dell’assassino, scoperto dall’ex chino sul corpo della moglie. Nel battere precipitosamente in ritirata il killer ha sporcato di sangue il muro all’uscita dalla cucina. Tracce ematiche sono rimaste anche sul fogliame del giardinetto. Una macchia si è impressa sulla sommità della barriera, il cui scavalcamento sarebbe impensabile per l’anziano e massiccio Tizzani. Anche il difensore riserva qualche battuta ai cronisti. Si aspetta che chiedano il processo? «Sì, me lo aspetto», è la risposta dell’avvocato Agnelli.

Ritiene che le indagini si siano sviluppate a 360 gradi o si siano invece focalizzate su Tizzani? «Si sono focalizzate». Teme un provvedimento di fermo per il suo assistito? «Se non è stato richiesto fino a questo momento, non ci sono elementi per chiederlo ora». Antonio Tizzani fa solo una breve apparizione un’ora prima che inizi il sopralluogo. Apre il garage, si trattiene per una decina di minuti, si allontana alla guida della sua Bravo bianca.