Curno, dopo l'omicidio di Marisa sono raddoppiate le denunce per stalking

In Procura già 35 iscrizioni di reati

Curno, il luogo dell'omicidio e Marisa Sartori

Curno, il luogo dell'omicidio e Marisa Sartori

Curno (Bergamo), 15 febbraio 2019 - Definirla psicosi forse è esagerato. Ma stando ai freddi numeri in possesso della procura, qualcosa dopo l’omicidio di Curno è successo. Basta un confronto con le cifre per capire di cosa stiamo parlando. Nel periodo che va dal 1 gennaio al 12 febbraio del 2018, negli uffici di piazza Dante erano arrivati 45 iscrizioni per casi di maltrattamenti, atti persecutori o stalking. Quest’anno, nello stesso periodo, sono già arrivate 94 iscrizioni per gli stessi reati, di queste 35 dopo l’omicidio di Curno. Un raddoppio, come si vede, delle denunce. Ma occorre fare una precisazione. Nel primo caso, sono fascicoli che hanno seguito il loro iter di indagine, mentre per quanto riguarda i dati del 2019, i 94 fascicoli non sono già stati tutti assegnati. Questo vuol dire che alcuni potrebbero essere derubricati con reati minori o altri rispetto a quelli in questione.

Certo è che, dopo Curno, c’è stata una sorta di corsa a fare denuncia, questo è innegabile. Come ha spiegato il pm Gianluigi Dettori, che fa parte del pool che si occupa di reati contro la famiglia e i soggetti deboli e in materia sessuale: «Noi interveniamo nella fase del segmento violento, che è nella parte finale. Ma se vogliamo trovare una soluzione seria, bisogna agire prima. Il vero problema in termini di prevenzione per reati con condotte seriali, come stalking e maltrattamenti, è il trattamento del soggetto agente. Una soluzione semplice potrebbe essere quella di subordinare la sospensione condizionale della pena all’adempimento di un percorso terapeutico di recupero».

Quanto al caso di Curno, gli avvocati Rocco Di Sogra e la collega Alessandra Bonetti, che fino a ora hanno assistito Ezzedine Arjoun, il 35enne tunisino in carcere per l’omicidio di Marisa Sartori, 25 anni, e il tentato omicidio della cognata Deborha, 23 anni, hanno deciso di lasciare. All’origine della rottura, «divergenze strategiche» sulla linea da seguire.