Omicidio di Curno, il paese si veste di rosso per l'addio a Marisa

Folla ai funerali della giovane uccisa dall'ex marito. Il parroco: "Quanto successo deve essere un invito a reagire all'indifferenza"

Il papà di Marisa

Il papà di Marisa

Curno (Bergamo), 8 febbraio 2019 -  In centinaia, questo pomeriggio, hanno dato il loro commosso saluto a Marisa Sartori, la 25enne uccisa dal suo ex marito sabato scorso. Curno si è stretta attorno alla famiglia della giovane donna, e alle finestre, come aveva chiesto l'amministrazione comunale che ha dichiararo il lutto cittadino, sono stati appesi decine di drappi rossi. Le donne hanno indossato sciarpe e foulard rossi come gesto simbolico di condanna alla violenza di genere.

Il feretro coperto da rose bianche è arrivato nella chiesa di Santa Maria Assunta alle 15 con il parroco che ha chiesto di unirsi nella preghiera anche per la sorella Deborha, ricoverata in ospedale dopo essere stata aggredita dall'ex cognato. "Quanto successo deve essere un invito a reagire all'indifferenza - ha detto durante l'omelia il parroco don Angelo Belotti - deve essere un qualcosa che ci invita a riflettere, e porci una domanda: che cosa posso fare io, che cosa possiamo fare noi per interrompere questa drammatica catena di violenza?".

Lunedì è invece prevista una fiaccolata, organizzata dalle amiche della 25enne, "senza desiderio di vendetta, in onore di Marisa e tutte le donne uccise come lei". Il ritrovo è fissato lunedi 11 febbraio alle 20.30 a Mozzo, in piazza Trieste. Da qui la fiaccolata si sposterà di 2,4 chilometri verso via IV Novembre a Curno, dove la giovane è morta pochi giorni prima del suo 26esimo compleanno.