Omicidio a Bergamo: "Adesso voglio giustizia. L'aggressore dice il falso"

Dure le parole di Eleonora Turco, compagna della vittima Maewen Tayari poco prima di essere sentita in Procura in merito alla tragedia di via Novelli

Eleonora Turco è madre di due bambine: una di 12 e l’altra di 2 anni (Ansa)

Eleonora Turco è madre di due bambine: una di 12 e l’altra di 2 anni (Ansa)

Bergamo - «Voglio che venga fatta giustizia vera. E se non ci riuscirà il mio avvocato, allora andrò avanti io con tutte le mie forze. Avesse detto almeno la verità su come sono andate le cose, e invece ha mentito. Il mio compagno è morto sulle mie ginocchia, sotto gli occhi delle figlie: questo è successo. La sostanza è che ora io sono qui senza il mio uomo, e le mie figlie di 12 e 2 anni cresceranno senza più un padre". Sono parole dure quelle di Eleonora Turco, da tredici anni compagna di Marwen Tayari. Sull’anulare della mano destra ha inciso il suo nome, una promessa di amore. E lui si era fatto quello di lei: come se si fossero sposati davvero. "A lui piaceva chiamarmi moglie". Si sono conosciuti per caso: "Lavoravo in un supermercato e lo avevo notato perché girava in zona. Mi è piaciuto subito, un colpo di fulmine".

I due continuavano a stare assieme nonostante i problemi con la giustizia del 34enne tunisino. "Sì, vero - continua Eleonora - sapevo dei suoi precedenti. E’ uscito dal carcere 8 mesi fa: problemi di spaccio. Ma io sono sempre andata a trovarlo e ho portato anche le figlie". E’ un fiume in piena, Eleonora, vuole sfogarsi prima di essere sentita di nuovo dal pm in procura. "Eravamo venuti qui in città con il treno (da Terno d’Isola, dove vivono da quasi un anno, ndr). Volevamo stare un po’ qui, mangiare qualcosa e tornare a casa. Ci siamo seduti sui gradini in via Novelli (al civico 4) per riposare. Il mio compagno stava mangiando un panino che gli aveva dato un senzatetto. Poi è arrivato quello là (Alessandro Patelli, l’omicida) e voleva entrare in casa. Marwen gli ha detto di stare attento alle bambine. E’ sceso dal motorino, è entrato, e bofonchiando, ha detto: “Ma pensa cosa deve fare uno per entrare a casa propria“".

Pochi minuti dal tragico epilogo. "Lui è sceso con il casco in testa, e la visiera alzata. In mano il coltello a farfalla e rivolgendosi a Marwen gli ha detto: "Vediamo cosa sai fare". Il tunisino ha fatto uno sgambetto al 19enne che è ruzzolato a terra trascinando con sé anche la vittima. "A quel punto lo ha colpito più volte (sei i fendenti, tra la giugulare, il petto, la spalla). Il mio compagno si è alzato per prendere la bottiglia di birra, ma è caduto a terra pieno di sangue". Alessandro Patelli ha detto al pm che il coltello l’aveva già perché lo utilizzava nell’appezzamento di terra di Trescore Balneario: domenica era diretto lì. "Una balla", dice Eleonora. Dopo l’autopsia il corpo di Marwen riposerà in Tunisia, dove ci sono gli anziani genitori. "Ho deciso così anche per dar la possibilità a sua madre di poterlo salutare".