Nuovo Dpcm, Fontana: "Scarica responsabilità su sindaci"

Polemica sul provvedimento. Critico il primo cittadino di Bergamo Gori: "Tolto riferimento ai sindaci, chi chiude piazze o vie?"

Attilio Fontana e Giorgio Gori

Attilio Fontana e Giorgio Gori

Bergamo, 19 ottobre 2020 - Al via oggi il Dpcm del 18 ottobre 2020 sulle misure per il contrasto e il contenimento dell'emergenza Covid-19, firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro della Salute, Roberto Speranza. ma è subito polemica. "Il Governo nella gestione delle città ha delegato ai sindaci la gestione delle piazze e delle strade, al fine di prevenire il contagio da Covid-19, scaricando su di loro una responsabilità impopolare senza il supporto di mezzi adeguati" ha scritto Facebook il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, commentando la chiusura di piazze e strade in chiave anti-movida prevista dal nuovo Dpcm. 

Il primo tra i sindaci lombardi ad ad affrontare la questione è stato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: "Nel testo definitivo è stato tolto il riferimento esplicito ai Sindaci (VIDEO) che c'era nella bozza, citato da Conte in conferenza stampa. Ma non si dice a chi competerebbero quelle misure: se ai Sindaci, ai Prefetti, ai Presidenti di Regione. Ne' con quali mezzi si possano attuare", ha scritto su twitter. 

In un altro tweet ha aggiunto: "Per chiudere una piazza con cinque vie d'accesso servono almeno 10 agenti. Chi li ha? Poi pero' - dice il DPCM - bisogna consentire l'accesso agli esercizi commerciali e alle abitazioni. Come si controlla? E se la gente si sposta e si assembra nella via accanto? Inapplicabile". Critico anche il primo cittadino di Pavia, Fabrizio Fracassi: "Il governo scarica sui sindaci le scelte difficili".