Nuova vita per il camposanto: sarà giardino della memoria

Il Comune prevede di esumare le salme e realizzare un luogo di grande sacralità

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Da anni versa in condizioni di notevole degrado: la tromba d’aria che ha colpito Dalmine nel 2016 ha distrutto 15 metri del muro di cinta che non è stato più ricostruito, frequenti anche i distacchi e i crolli alle coperture e ai corpi di fabbrica che si sono verificati negli anni tanto che alcuni settori interni sono transennati per la sicurezza dei visitatori. Ma ora il cimitero di Sforzatica Sant’Andrea di Dalmine, che è aperto al pubblico ma solo per le visite ai defunti, visto che dal 1966 non viene più utilizzato per le sepolture, vede la luce in fondo al tunnel. Da camposanto storico (è stato costruito nel periodo napoleonico e prima sepoltura è del 1810) diventerà giardino della memoria aperto alla cittadinanza.

Il progetto dell’amministrazione comunale prevede che, dopo l’estumulazione delle salme, il loro trasferimento in altri luoghi e la bonifica, venga effettuata la sistemazione dei quattro settori interni. Due di questi ospiteranno fiori da campo, gli altri due spazi, invece,verranno mantenuti a prato in modo da consentire la libera fruizione con al centro una grande quercia, simbolo della sacralità del luogo.L’area del cimitero sarà poi collegata alle strade circostanti grazie alla realizzazione di un percorso ciclopedonale, che girerà intorno allo spazio. Questo il progetto. La speranza del Comune è che arrivino anche i fondi. Si parla di 570mila euro per il primo lotto dei lavori, a cui ne dovrebbe poi seguire un secondo per la piantumazione di alberi da frutto nei prati limitrofi e la realizzazione di un parcheggio al servizio del quartiere di Sforzatica Santa Maria. L’amministrazione ha fatto richiesta di un contributo di 500mila euro sia alla Regione (nell’ambito dei progetti di rigenerazione urbana, sia al ministero dell’Interno.

Spiega l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Sara Simoncelli: "Così com’è adesso, il cimitero è poco sicuro. e anche utilizzato ormai da poche persone perché non ci sono nuove sepolture da decenni. Il nostro obiettivo è di ridare dignità a quel luogo e restituirlo alla cittadinanza. Se dovessero arrivare i fondi, è prevista una fase di confronto con la Soprintendenza dei Beni culturali, perché alcune tombe e alcune parti del camposanto sono tutelate. Se i bandi non andassero a buon fine, valuteremo la situazione, se andare da soli con fondi nostri o meno". Michele Andreucci