Bergamo, il giorno della protesta: presidio contro la nuova moschea

Oggi il centrodestra manifesterà all’esterno di Palazzo Frizzoni di ALESSANDRO BORELLI

Una moschea (Germogli)

Una moschea (Germogli)

Bergamo, 23 gennaio 2016 - Oggi pomeriggio tre manifestazioni diverse animeranno la città, tutte di carattere politico: quella contro la nuova moschea e le due relative al decreto legge sulle unioni civili, una in favore del provvedimento e l’altra contro. Sul delicato tema della realizzazione di una moschea a Bergamo il dibattito si trascina da tempo e si è riacceso in questi giorni, dopo la notizia del finanziamento arrivato alla comunità islamica da parte della Quatar Charity Foundation e le vicende giudiziarie relative al cantiere di via San Fermo. Il progetto è fortemente osteggiato da parte della minoranza consiliare di centrodestra guidata dalla Lega Nord.

Proprio il Carroccio ha organizzato oggi alle 16, in piazza Matteotti, di fronte alla sede del municipio, un presidio di protesta "contro - sono parole del segretario provinciale, Daniele Belotti, sul suo profilo Facebook - la maxi struttura finanziata con i soldi di chi sostiene l’islam radicale e i tagliagole. I barbuti vogliono realizzare a Bergamo il più grande centro culturale islamico in Italia, a dispetto delle norme urbanistiche e della trasparenza sui finanziatori, e il sindaco imam Giorgio Gori non ha ancora detto niente". Una presa di posizione durissima fatta propria, sia pure con toni più soft, dal responsabile cittadino della Lega, Massimo Bandera, e dal capogruppo consiliare Alberto Ribolla: "Chiediamo di sapere - hanno scritto in una nota - dove, come e con i soldi di chi la moschea dovrebbe essere costruita".

Agli attacchi ha risposto ieri il sindaco Giorgio Gori: "Lo ripeto volentieri a chi fa finta di non capire - ha dichiarato –: il Comune di Bergamo ritiene indispensabile e urgente la realizzazione di un luogo di culto per i fedeli musulmani nella nostra città, alla condizione che sia garantito il rispetto delle leggi e delle procedure. No alla cosiddetta “super moschea” che qualcuno ha paventato: l’eventuale moschea dovrà avere dimensioni proporzionate alle necessità dei nostri concittadini musulmani, non certo proporsi come polo di aggregazione di scala regionale o nazionale. Anche su via S. Fermo siamo stati chiarissimi, giudicando la sede dell’ex concessionaria del tutto inappropriata ad ospitare un luogo di culto. Chi si appresta a manifestare contro il Comune – ha concluso Gori – dovrebbe piuttosto prendersela con se stesso e con le scelte del passato".