Bergamo: ecco l’eredità di Mirando Haz

Lascito per Comune e Accademia Carrara: dipinti, incisioni, argenti e una biblioteca di 12mila volumi

Mirando Haz

Mirando Haz

Bergamo, 22 novembre 2020 - Dopo due anni dalla morte il Comune di Bergamo e il museo dell’Accademia Carrara entrano ufficialmente in possesso del grande lascito di Amedeo Pieragostini, incisore e bibliofilo di fama internazionale scomparso nel luglio 2018 a 81 anni. Pieragostini, conosciuto con il nome d’arte di Mirando Haz, aveva espresso le sue volontà testamentarie pochi mesi prima di morire. Il Comune poi aveva ricevuto nell’ottobre 2018 la notizia ufficiale delle sue volontà e dell’entità del lascito: dipinti (da quelli del suo maestro Vitali ad un’opera di rara bellezza attribuita a Guido Reni), disegni (fra i quali una grande sanguigna di Gustave Moreau), incisioni (spiccano quelle di Bartolomeo Pinelli con tanto di lastre originali senza dimenticare quelle dello stesso Haz), argenti, esemplari di arte applicata. C’è anche una preziosa biblioteca di letteratura e d’arte di oltre 12mila volumi, caratterizzata da introvabili prime edizioni, rare monografie di artisti e cataloghi di mostre. Infine un’interessante raccolta proveniente da uno dei principali studi fotografici attivi a Roma tra ‘800 e ‘900. Il tutto per un valore complessivo di oltre 2 milioni e 100mila euro. Dell’eredità lasciata alla Carrara poi fanno parte anche dei terreni agricoli e un appartamento a Bergamo. La Giunta aveva accettato ufficialmente l’eredità lo scorso agosto dopo che nel dicembre 2018 il consiglio comunale aveva dato l’ok ma con "beneficio di inventario". Terminologia con cui viene identificato il lavoro di stima e di catalogazione.

Il 20 novembre è stato quindi pubblicato l’atto dirigenziale con cui Palazzo Frizzoni ha messo nero su bianco gli adempimenti contabili necessari per far entrare il lascito nel patrimonio comunale. L’accademia Carrara vede riconfermato ancora una volta un tratto della sua vocazione: essere un museo di donazioni, questa volta grazie alla generosità di un collezionista che ha sempre creduto nel bisogno di condivisione pubblica dell’arte. Il suo gesto si inserisce nella lunga tradizione della Carrara, luogo di elezione del collezionismo italiano, pinacoteca il cui patrimonio si è arricchito nel tempo grazie a donazioni — da Guglielmo Lochis a Giovanni Morelli, sino a Federico Zeri — davvero rilevanti. Quella di Pieragostini è solo l’ultima della serie.