Mercato del lavoro È allarme per i giovani

Il calo delle assunzioni è ben più cospicuo rispetto al dato degli over 55. E il futuro fa sempre paura

Migration

Il mercato del lavoro continua a soffrire, pur con qualche eccezione, anche nella Bergamasca e lo scenario degli ultimi mesi del 2020 resta critico: sullo sfondo ci sono gli effetti del Dpcm che ha portato la Bergamasca in zona rossa. È quanto emerge dal rapporto sul mercato del lavoro elaborato dal settore Sviluppo della Provincia, arrivato a mettere in fila anche i dati di settembre. In particolare, sul fronte delle assunzioni di lavoratori dipendenti, la risalita di quest’estate si è interrotta, con un trend che resta pressoché identico a quello di agosto. A settembre, infatti, la dinamica delle assunzioni si è attestata al -10,9% su base annua, contro il -10,7% di agosto e allo stesso tempo si è accentuato il calo delle cessazioni dei rapporti di lavoro (-19,8% su base annua). Il saldo tra assunzioni - 17.732 a settembre 2020, contro le 19.782 di settembre 2019 - e cessazioni (11.934 questo settembre, rispetto alle 14.882 dell’anno scorso) è comunque positivo per 5.698 posizioni, ma va “pesato” attentamente, visto che a settembre c’è il tradizionale rilancio delle assunzioni nel mondo della scuola. Spulciando i dati in profondità emergono le categorie più in difficoltà. Nel terzo trimestre 2020, caratterizzato dal traino dell’estate, in Bergamasca si sono contate 34.493 assunzioni con rapporto di lavoro subordinato e 32.233 cessazioni.

La fase dell’incertezza è proseguita nell’ultimo trimestre: le assunzioni a tempo determinato registrano il calo annuo più contenuto (-6,4%), mentre la flessione è più accentuata per tempo indeterminato (-16,8%) e apprendistato (-22,5%). Resta critica la situazione dei giovani: il calo più cospicuo si ha infatti tra i 15 e i 29 anni (-17,1%), rispetto al -6,5% degli over 55. Nel dettaglio, è il segmento tra i 25 e i 29 anni quello più penalizzato in assoluto, con un -18,5%.

Michele Andreucci