Coronavirus, Mattarella: "Tutta l’Italia piange assieme a Bergamo"

Il presidente della Repubblica al cimitero Monumentale rende omaggio a una comunità straziata dall’epidemia: "Riflettiamo su ciò che non ha funzionato"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella Bergamo

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella Bergamo

Bergamo, 29 giugno 2020 -  «Ricordare significa riflettere, seriamente, con rigorosa precisione, su ciò che non ha funzionato, sulle carenze di sistema, sugli errori da evitare di ripetere". Sono queste le parole più intense, in un breve e sobrio discorso, pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ieri sera poco prima della “Messa da Requiem“ di Donizetti davanti al cimitero Monumentale di Bergamo, dove alla presenza dei 324 sindaci dei Comuni della provincia, si è reso omaggio ai 34.738 morti che non hanno nemmeno potuto avere un funerale per l’emergenza coronavirus in Italia, e in particolare agli oltre seimila della Bergamasca, la provincia d’Italia in assoluto più duramente colpita dall’epidemia.

"Fare memoria significa anzitutto ricordare i nostri morti e significa anche assumere piena consapevolezza di quel che è accaduto. Senza cedere alla tentazione illusoria di mettere tra parentesi questi mesi drammatici per riprendere come prima – ha continuato il capo dello Stato –. Significa allo stesso modo rammentare il valore di quanto di positivo si è manifestato. La straordinaria disponibilità e umanità di medici, infermieri, personale sanitario, pubblici amministratori, donne e uomini della Protezione civile, militari, forze dell’ordine, volontari. Vanno ringraziati: oggi e in futuro". Mattarella, accompagnato dal sindaco Giorgio Gori e dal governatore Attilio Fontana, poco prima dell’inizio del Requiem ha visitato il cimitero e ha deposto una corona sulla lapide davanti alla chiesa di Ognissanti.

«La strada della ripartenza è stretta e in salita. Va percorsa con coraggio e determinazione. E spirito di sacrificio. Sono le doti di questa terra, che oggi parlano a tutta l’Italia per dire che insieme possiamo guardare con fiducia al nostro futuro. Qui a Bergamo, questa sera, c’è l’Italia che ha sofferto, che è stata ferita, che ha pianto".«In certi momenti lo Stato è sembrato lontano e abbiamo dovuto attivarci noi sul territorio – ha detto il sindaco di Nembro (che da sola piange 139 vittime) Claudio Cancelli –. In certi momenti ci sono state tante situazioni di default e falle nel sistema. Forse non eravamo preparati. Ci sono delle riflessioni da fare sulla debolezza del sistema sanitario. Questa serata ha però avuto un forte significato emotivo, con la presenza di Mattarella che indica la presenza dello Stato e di una visione condivisa".