Lo stop alle attività di Caffaro: "Convochiamo l’Osservatorio"

Lo stop alle attività di Caffaro: "Convochiamo l’Osservatorio"

Lo stop alle attività di Caffaro: "Convochiamo l’Osservatorio"

Sarà convocato nei prossimi giorni l’Osservatorio comunale Caffaro, per cercare di capire cosa stia accadendo, dopo l’annuncio dell’azienda Caffaro Brescia di voler dismettere l’attività ordinaria di gestione della barriera idraulica. Condotta dai 9 dipendenti dell’azienda (non responsabile dell’inquinamento storico, ma in affitto nel sito di via Milano dove però ha smesso la produzione da 2 anni) l’operazione impedisce alla falda di incrociare il terreno impregnato di veleni, facendo esplodere una bomba ecologica. I costi, però, sarebbero diventati troppo elevati: con l’impennata delle bollette, sarebbero lievitati da 50-60 a 250mila euro al mese solo per l’energia elettrica. Giovedì l’azienda ha comunicato al ministero dell’Ambiente (titolare del Sin) l’indisponibilità a proseguire in questa gestione.

In stato di agitazione i lavoratori, per cui si prospetta il licenziamento, ma il tema è già sul tavolo del commissario Mario Nova perché - ha detto - "la gestione della barriera non può essere sospesa". Anche i sindacati hanno chiesto un incontro con il dicastero. "Convocherò presto l’Osservatorio Caffaro – annuncia l’assessore all’Ambiente Fabio Capra – sentiremo il commissario, che sta lavorando bene. La vicenda sembra una provocazione, per mettere pressione".

Secondo Marino Ruzzenenti, storico dell’ambiente che nel 2001 contribuì a scoperchiare il caso Caffaro, "la vicenda è frutto di una gestione disastrosa: già dal 2001 si sapeva che dallo stabilimento continuavano a uscire Pcb, perché la barriera idraulica non era efficiente, ma si è dovuti arrivare al 2015 perché fossero messi dei limiti sulla base dei quali la magistratura è intervenuta. L’azienda legittimamente fa presente che non può essere lei a continuare a gestire la partita: lo fa, perché c’è in corso il contenzioso con la magistratura, ma cosa accadrà quando sarà risolto? I tempi per la bonifica sono lunghi".

Federica Pacella