L’ex monastero di Astino torna al suo splendore

La rinascita è sempre più vicina. Dopo anni di lavori, è ormai completato il primo grande lotto dei lavori per riportare in vita l’antico ex monastero di Astino, che ha rischiato di cadere nell’oblio e che invece, pezzo dopo pezzo, sta tornando alla luce. Si tratta di cantiere infinito, dove è possibile sempre imbattersi in sorprese dell’ultimo momento vista la densità e la stratificazione storica del sito. Per questo è necessario procedere a tappe. Adesso, però, c’è una data da segnare in rosso. Il primo grande lotto dei lavori, che comprende restauri e nuovi impianti al piano terra con affaccio sul chiostro e il recupero delle antiche cantine, è, come detto, completato. "Mancavano questi spazi, un tempo utilizzati come stalle, il restauro terminerà a giorni - spiega Giuseppe Epinati, direttore della Fondazione Mia, che dal 2012-2013 ha speso qualcosa come 21,7 milioni di euro per il restyling dell’ex monastero alle porte di Bergamo. All’opera per terminare l’intervento del primo lotto, ci sono i restauratori dell’Accademia di belle arti di Verona che hanno lavorato sugli affreschi del tredicesimo secolo realizzati con l’antica tecnica dello stencil. Questi locali - prosegue Epinati - sono sempre stati chiusi al pubblico, parliamo di 62 metri quadrati. Abbiamo allestito anche una cucina permanente, già con la nuova stagione tutto sarà a disposizione dell’operatore che gestirà la ristorazione. Anche la parte delle cantine sarà destinata alla ristorazione, con la stagione estiva". E’ da poco terminato anche il restauro di un’altra sala al piano terra, trasformata in dormitorio quando il monastero, nell’Ottocento, venne trasformato in ospedale psichiatrico. Sulle pareti sono tornate alla luce le scritte blu con i numeri dei letti dove dormivano i pazienti. Operai al lavoro anche sul retro dell’ex monastero, per riportare alla luce la base della torre del Guala, valorizzando anche l’antico brolo, dove troneggiano tre grandi alberi di noci.Michele Andreucci