L’albergo-ristorante dismesso lascerà spazio a un supermercato

Treviglio, l’hotel “La Lepre“ chiuso da dieci anni verrà abbattuto e al suo posto sorgerà un esercizio commerciale

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È in arrivo una soluzione per il vecchio Albergo Ristorante “La Lepre“ dismesso da dieci anni: sarà abbattuto e in sua vece si costruirà un supermercato da 2500 metri quadrati.

Si trattava di un locale importante per Treviglio negli anni del suo funzionamento sia per la qualità del servizio, apprezzato dai trevigliesi, sia per la felice ubicazione, di fronte all’ospedale, lungo il tratto cittadino della ex statale Padana Superiore, tra Treviglio e Caravaggio.

La sua chiusura ha tolto una struttura alberghiera e ristorativa alla città che, ancor oggi, scarseggia sul piano della ricettività. Nei giorni scorsi è stata depositata al municipio di Treviglio la domanda di autorizzazione - da parte di un’azienda costruttrice di San Paolo d’Argon - alla apertura di una struttura di vendita sull’area appunto dell’ex albergo: aperto nel 1956 e attivo fino al 2012, verrà dunque demolito dopo un decennio in cui è rimasto a testimoniare il passato, tra la nostalgia di affezionati trevigliesi - vi si svolgevano importanti incontri pubblici o di gruppi di amici e famiglie in festa – e l’attesa di conoscerne la sorte futura,ora finalmente nota.

Nel frattempo la struttura si è deteriorata. Quanto alla società che gestirà il supermercato - struttura commerciale che si aggiungerà alle molte altre già esistenti in città - non si sa nulla, bocche cucite. L’assessore all’urbanistica Alessandro Nisoli si dichiara "contento che in città ci sia un altro intervento di riqualificazione urbana che va a risanare una zona degradata e ricettacolo di sbandati, dove c’è il vecchio albergo dismesso. Si demolirà l‘esistente e si ricostruirà un punto commerciale, senza consumare suolo ma solo rigenerando un ambito già edificato. Inoltre a carico dei nuovi operatori ci sarà la realizzazione di una rotatoria al posto dell’attuale incrocio semaforizzato davanti all’ospedale".

Amanzio Possenti