Laghi sotto i livelli storici, si rischia una nuova emergenza

La grave siccità dell’ultimo anno continua a restare un problema. Bisognerà scegliere . fra uso agricolo, turistico e potabile

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Laghi sotto i livelli storici, riserve idriche fortemente in deficit. La siccità che ha contraddistinto il 2022 continua a restare un’emergenza. Secondo il quadro delineato dall’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche, in Lombardia, per quanto riguarda i grandi laghi, fatta eccezione per il Verbano (i cui livelli rimangono inferiori di circa mezzo metro rispetto alla media storica), le percentuali di riempimento hanno valori in calo rispetto alla settimana scorsa e si attestano al 17,1% per il Sebino, al 36,4% per il Benaco (contro il 79,3% del 2022), al 20,6% per il Lario (di poco superiore al 2022). I livelli del fiume Adda ristagnano ai minimi del precedente quinquennio e la portata scende fino a toccare i 71 metri cubi al secondo. Rispetto alla settimana scorsa, le riserve idriche regionali segnano un incremento (+14,85% sull’anno scorso) dovuto alle precipitazioni nevose. Nonostante ciò, però, il deficit rispetto alla media storica resta enorme (-42,3%), condizionato anche da un dicembre 2022 con positivi scarti di temperatura fino a 3 gradi in pianura e neve inferiore alla media. In sofferenza anche il fiume Po, che risente del calo delle portate degli affluenti: a Piacenza si registra il nuovo minimo storico (306,09 metri cubi al secondo contro il precedente record di mcs 333). Il pensiero va ai prossimi mesi, quando si rischia di assistere nuovamente alla guerra dell’acqua tra uso potabile, agricolo, di tutela dell’habitat naturale, turistico.