Spaccata alla maison Fausti: si calcola un bottino da 115mila euro

I ladri hanno fatto incetta di borse e capi firmati Dior. Telecamere al setaccio

Ultimi ritocchi alla vetrata sostituita dopo la spaccata

Ultimi ritocchi alla vetrata sostituita dopo la spaccata

Bergamo, 29 giugno 2017 - Che il bottino della spaccata messa a segno settimana scorsa (notte tra mercoledì e giovedì) alla maison di alta moda Tiziana Fausti, sotto il quadriportico del Sentierone, nel cuore della città, fosse consistente era facile prevederlo, dati i prezzi dei capi firmati Dior, quelli finiti nel mirino dei ladri. Abiti, borse, anche di coccodrillo, gioielli, jeans, il tutto per una cifra che sfiora i 115mila euro. Una somma importante, un danno consistente (anche alla struttura), e d’immagine. Sul fronte delle indagini, gli uomini della Squadra mobile della questura di Bergamo, coordinati dal pm Pansa, stanno vagliando altre telecamere della zona. In particolare è stata richiesta la possibilità di acquisire i filmati dei sistemi di sorveglianza di alcune banche e di altri negozi che danno proprio sul Sentierone che potrebbero aver ripreso i malviventi in azione. Questo perché le telecamere della boutique non sono di grande aiuto, e così anche quelle del comune. Dalle poche immagini in mano agli investigatori è stato possibile risalire al modello dell’auto usata come ariete per abbattere la vetrina, una Fiat 500 X, che a oggi non è stata ancora trovata.

E dalle sequenze, non molto nitide, si intravvedono tre persone, incappucciate, che a mezzanotte e 10 minuti di giovedì scorso facevano irruzione nel negozio. Non si esclude che ci fosse una quarta persona che faceva da palo. Con una mazza da muratore, poi abbandonata sul posto (ora in mano della polizia per cercare di estrapolare eventuali tracce) i soliti ignoti si sono aperti un varco e in soli due minuti, tanto è durato il colpo, hanno razziato abiti, borse e altri capi tutti firmati Dior che facevano parte della nuova linea autunno-inverno della prossima stagione. Un tesoretto finito nella mani dei banditi. Che si tratti di una banda specializzata in questi tipi di raid, lo dimostra la tecnica utilizzata, mordi-fuggi. Ed è tutt’altro che secondario l’orario, mezzanotte, in pieno centro, con il rischio di essere smascherati. A quell’ora, infatti, il bar Nazionale era ancora aperto, e alcuni clienti si erano attardati. Li vicino c’è il ristorante dello chef stellato Ezio Gritti, che pochi istanti prima si era appena lasciato alle spalle il portone dall’uscita secondaria, proprio accanto al corner Dior. Non solo, alcuni giovani richiamati dal rumore fragoroso della vetrina andata in frantumi, hanno raggiunto il posto ma non hanno fatto a tempo a prendere il numero di targa della 500 coi malviventi in fuga. 

Tutti elementi tutt’altro che secondari dal punto di vista delle indagini. Si cercano testimoni tra i clienti dei locali del centro che potrebbero aver visto qualcosa. E come era possibile immaginare la spaccata alla maison Tiziana Fausti ha fatto riesplodere di nuovo il discorso sulla sicurezza in centro. Già, perché non bisogna dimenticare i precedenti che ci sono stati, a partire dai due assalti alla gioielleria Curnis, sotto gli stessi portici, ma verso largo Belotti: il primo da un milione di euro il 16 marzo 2015 con una banda di sette serbi smantellata dalla Squadra mobile a febbraio scorso, il secondo colpo il 15 novembre 2016, o ancora il raid alla pellicceria Marega del 19 gennaio 2014.